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PORDENONE Dopo la tragedia del viadotto Morandi a Genova, la Regione fa il punto sulla situazione della viabilità regionale e sugli eventuali punti critici.
Il vicepresidente della Regione (con delega alla Protezione civile) Riccardo Riccardi e l'assessore alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti hanno convocato un incontro con Anas, Autovie Venete, Fvg Strade, Autostrade per l'Italia e Protezione Civile. Il confronto si terrà questa mattina nella sede della Protezione civile a Palmanova. Lo scopo è di verificare lo stato di ponti e viadotti, le iniziative che riguardano la viabilità del Friuli Venezia Giulia, nonché la sicurezza delle tratte stradali e delle strutture regionali di rispettiva competenza. I principali viadotti si trovano nelle zone montane, sull'A23 Udine-Tarvisio, oltre che sull'A4 a Trieste e in corrispondenza di fiumi e torrenti che si trovano tra le province di Udine e Gorizia (compreso quello in costruzione sul Tagliamento, a Latisana, nell'ambito dei lavori per la terza corsia). Sempre sul Tagliamento, inoltre, ci sono i ponti che attraverso le strade regionali collegano le province di Pordenone e di Udine.
Autovie Venete al riguardo sta preparando, come chiesto dal Governo Conte all'indomani della crollo di Genova, un dossier sugli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione sul tratto autostradale di competenza, che dovrà essere consegnato entro la fine di agosto.
Sulla sicurezza stradale in Friuli Venezia Giulia hanno preso posizione anche i Cittadini, attraverso il capogruppo Tiziano Centis. «Considerato che esistono un migliaio di strutture in tutta la regione osserva Centis in una nota è giusto accertare lo stato di fatto e le condizioni strutturali delle infrastrutture presenti sul nostro territorio. In proposito chiederemo al presidente Massimiliano Fedriga e ai suoi assessori di relazionare il prima possibile sia su quanto emerso dal confronto con gli enti preposti sia sull'eventuale piano straordinario di monitoraggio, presentando i risultati e le risposte in IV Commissione e o al Consiglio regionale».
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Il Gazzettino