Donne maltrattate: abusi in crescita

Donne maltrattate: abusi in crescita
Violenze, abusi, maltrattamenti, atti persecutori. «Per questi reati...

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Violenze, abusi, maltrattamenti, atti persecutori. «Per questi reati non si deve pensare che il mondo è altrove, a Belluno si consumano nel silenzio delle case. Qui vi è un grosso sommerso. E non parliamo di scippi o spaccio,». Parole di piombo. Pesano perché a pronunciarle è Roberta Gallego, sostituto procuratore della Repubblica da anni impegnata nella lotta alla violenza su donne e minori. Lo dicono i suoi fascicoli: «Nessuna flessione negli ultimi 17 anni, anzi si registra una leggera crescita. Da 3 anni sono proprio questi i reati che hanno comportato un maggior numero di arresti cautelari». Ma quel che arriva in Procura è solo la punta di un iceberg: la casistica non si esaurisce con la registrazione delle denunce. Che giungono, per lo più, non dalle persone offese ma affiorano da sospetti dei vicini di casa o da un tema in classe. Ecco che sul banco degli imputati Gallego mette un pò tutti poiché a volte «per paura di un coinvolgimento, si gira la testa dall'altra parte». Dito puntato, senza giri di parole, verso «servizi sanitari, medici di base e pediatri, sull'otorino che non coglie l'anomalia della signora che due volte viene con il naso rotto a distanza di poco tempo». Ad organizzare l'incontro è stato il Rotary Club di Belluno presieduto da Gabriele Arrigoni che ha sottolineato l'importanza di dare voce a questa «patologia sociale» che ha come contesto la famiglia. «Le donne denunciano difficilmente le violenze, proprio perché esistono implicazioni affettive che creano disagio ed imbarazzo - afferma Gallego - vi è pure il timore di non essere credute, di perdere una piattaforma di benessere, di scatenare abusi ulteriori non arginabili dalle forze dell'ordine». In provincia di Belluno, come in Italia, il fenomeno è trasversale e non si può relegare ad un determinato contesto. Non trova patria, insomma, in sacche di povertà culturale o economica. Gallego lascia basiti. Ma lei queste vite le ha toccate: «C'è il laureato che costringe i figli ad ingoiare il loro vomito, l'imprenditore che definisce la moglie marcia perchè affetta da un tumore con metastasi, un marito che ha riempito i water di casa con il cemento per vendetta, un altro ancora che fratturava le ossa della moglie».(((dedonad)))
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Il Gazzettino