Don Sturzo beato, con Andreotti e Agnelli testimoni

Don Sturzo beato, con Andreotti e Agnelli testimoni
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LA PROCEDURA
CITTÀ DEL VATICANO Il sacerdote di Caltagirone che insegnò ai cattolici che per fare politica bisognava avere una profonda formazione spirituale, distinguendo però l'azione politica dall'azione religiosa, è sempre più vicino all'onore degli altari. La causa di beatificazione di don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare, dopo avere superato parecchi ostacoli all'interno del Vaticano è arrivata ad un punto determinante. Il classico giro di boa. Il prossimo 24 novembre, nel Palazzo del Laterano, monsignor Angelo De Donatis, vicario della Diocesi, dichiarerà terminata la fase diocesana del Servo di Dio. L'iter continuerà successivamente alla Congregazione dei Santi dove il postulatore incaricato, Francesco Maria Tasciotti, dovrà affrontare la seconda parte della causa e redigere la Postitio super virtutibus necessaria per affrontare l'esame della commissione dei teologi e dei cardinali, prima della firma del decreto papale che lo dichiarerà venerabile.

Per la beatificazione è necessaria la certificazione di un miracolo attribuito alla intercessione di don Sturzo. Difficile calcolare i tempi, forse occorrerà ancora qualche anno, ma con Papa Francesco la strada sembra in discesa o perlomeno meno accidentata rispetto al passato, e la causa non dovrebbe più sostare impolverata su qualche scaffale. Il materiale raccolto in questi decenni è immenso e comprende persino le testimonianze di Giulio Andreotti e di Gianni Agnelli, oltre a quelle di diversi politici democristiani.
L'AVVIO
La causa venne aperta a Roma per competenza territoriale visto che Sturzo morì nella capitale nel 1959, a 87 anni. Fu il cardinale Camillo Ruini a farlo anche se, poco dopo, decise di sottoporre il fascicolo ad una verifica ulteriore, una specie di supplemento di indagine che sarebbe servita a sciogliere alcuni passaggi controversi della vita del sacerdote, per esempio il ruolo svolto come giudice dell'Alta Corte siciliana, oppure il ruolo di senatore a vita, un incarico ricevuto dal Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Sturzo accettò quella nomina, aderendo al gruppo misto, solo dopo avere ricevuto la dispensa da Pio XII.
Una vita complessa e ricca di eventi, spesa a far valere i princìpi democratici attraverso la luce della fede. L'appello ai Liberi e Forti lanciato dall'albergo Santa Chiara di Roma resta un passaggio simbolico per l'Italia. Convinto antifascista fu costretto all'esilio negli Usa dal regime dal 1924 al 1946. Nel 1948 scriveva: «La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore».
Nella galleria dei personaggi politici in attesa di diventare beati, accanto al fondatore del Partito Popolare, ci sono Giorgio La Pira, Alcide de Gasperi e Benigno Zaccagnini.

Franca Giansoldati
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Il Gazzettino