Don Remigio, 99 anni, infermo in Brasile: «La parrocchia lo aiuti»

Don Remigio, 99 anni, infermo in Brasile: «La parrocchia lo aiuti»
ARSEGOA una passo dal centenario, padre Remigio Corazza lo scorso 5 ottobre a Araguiana, in Brasile, ha spento le sue prime 99 candeline. ...

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ARSEGO
A una passo dal centenario, padre Remigio Corazza lo scorso 5 ottobre a Araguiana, in Brasile, ha spento le sue prime 99 candeline.

Una comunità carioca in festa assieme ai suoi concittadini di Arsego che lo ricordano affettuosamente. Don Remigio  vive in Sudamerica da ben 65 anni. Ha fondato il collegio Santa Cruz a Araguaiana ma le radici sono nella località delle Cocche. Il longevo missionario è il quattordicesimo figlio di una famiglia contadina e perbene, assai apprezzata ancor oggi.
Padre  Remigio Corazza della congregazione di don Orione ha ricevuto numerosi attestati di stima e riconoscenza nella sua lunga attività tra i più poveri del mondo. Ancora oggi, seppur con difficoltà di movimento, partecipa alle varie celebrazioni dei suoi amici brasiliani. La nipote del missionario, Onorina Bragotto nativa di Villa del Conte e ora residente a Padova, cerca di fare di tutto per non far dimenticare quello zio anziano che tanto ha fatto per testimoniare la propria fede nel mondo.
«Io chiedo solo alla comunità di Arsego di continuare a ricordarsi di padre Remigio - sostiene la donna -, in questo momento mio zio è in carrozzina e non è autosufficiente.
In Brasile lo stanno accudendo con affetto e gli vogliono bene, ma padre Remigio necessita di attenzioni che fino a poco tempo fa non servivano.
La comunità di Arsego si è già dimostrata negli anni sensibile alle esigenze del loro parrocchiano missionario ed ora il mio compito è quello di chiedere ancora una particolare sensibilità nei suoi confronti in occasione della giornata missionaria».
Intanto non finiscono le buone notizie per i fedeli della frazione di San Giorgio. Dopo alcuni anni a Laghi di Cittadella è tornato a casa l'ex parroco don  Silvano Isacco, per 30 anni pastore ad Arsego. Un gradito ritorno il suo per tanti parrocchiali che continuano a frequentare la chiesa e gli ambienti circostanti al passo con i tempi.
L.Ma.
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Il Gazzettino