MARTELLAGO - «Una tragedia che riapre in paese una vecchia ferita, quella della droga». Incredulità, sgomento, dolore sono i sentimenti che ieri mattina hanno pervaso tutta...
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«C'è disperazione, perché la strada imboccata da questi ragazzi è quella sbagliata e perché tutti noi non si è riusciti a far loro capire quella giusta - ha detto, scossa, il sindaco Monica Barbiero - Resta il grande rammarico per la vita di un giovane spezzata proprio all'inizio della sua esperienza e per il dolore immenso della sua famiglia, a cui andrò a portare quanto prima il cordoglio e il sostegno a nome di tutta la cittadinanza». Anche il vicesindaco e assessore alle Politiche giovanili, Marco Garbin, si dice «allibito dall'accaduto. Non ho parole ed è difficile trovarne di fronte a tragedie simili. Morire così giovani e in modo tanto assurdo è una grande tristezza». Anche il parroco, don Giorgio Riccoboni, ha appreso della tragedia ieri mattina, tra una messa e l'altra. «L'ho saputo da un parrocchiano e non ho ancora elementi certi. Quello che però posso esprimere è il dispiacere e la sofferenza che la morte di un ragazzo in queste circostanze procura nel cuore di tutti e la vicinanza ai suoi genitori, che saranno affranti», ha detto il sacerdote, che tuttavia ha ricordato il prezzo in termini di giovani vite pagato in un passato non troppo lontano da Martellago a causa della droga. «Certo è che se fossero confermate le cause del decesso, si riaprirebbe una ferita della storia di questo paese, segnato da questa piaga sociale».
N.Der.
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Il Gazzettino