Un misto di incredulità e sgomento ha accompagnato la notizia del furto di una reliquia di don Giovanni Bosco, fra i tantissimi devoti del Santo dei giovani. I ladri sono entrati...
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I salesiani si sono accorti del furto solo dopo, al momento di chiudere la sala, e hanno subito chiamato i carabinieri. Le ricerche sono state immediatamente allargate a tutto il territorio nazionale: i militari hanno istituito diversi posti di blocco. Chi ha rubato la reliquia ha approfittato di un momento di distrazione, durante le visite: gli è bastato scavalcare le transenne, aprire la teca e far sparire l'urna. Gli investigatori non hanno trovato alcun segno di effrazione.
I carabinieri stanno ora analizzando i filmati delle telecamere di zona per rintracciare il ladro. Al momento tutte le piste restano aperte. Tra le ipotesi più probabili, un furto volto poi a chiedere un riscatto o l'azione di una sette satanica.
«Siamo molto addolorati per quanto è successo - dice il rettore della Basilica, don Ezio Orsini -. Confidiamo che Don Bosco possa toccare il cuore di chi ha commesso questo gesto e farlo ritornare sui suoi passi, così come era capace di trasformare la vita dei giovani. Siamo altresì sicuri che si possa, come è capitato, trafugare una reliquia di don Bosco ma non si possa rubare Don Bosco a noi e ai tanti pellegrini che ogni giorno visitano questi luoghi».
Ieri la Basilica è stata chiusa per pochissimo tempo: alla sua riapertura, vicino all'altare, capeggiava il cartello: Chiuso, in allestimento. L'accesso alla zona in cui è avvenuto il furto è rimasto infatti off-limits per i pellegrini, per tutto il giorno. Una reliquia di San Giovanni Bosco era già stata rubata nel dicembre 2011 ad Alassio. Dentro una teca nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, c'era un ossicino di una mano di San Giovanni Bosco donato molti anni prima da un privato alla Chiesa. Alla Congregazione Salesiana non risultano, in passato, altri furti o tentativi a danno della memoria del santo, la cui opera a favore della gioventù è presente in 90 Paesi del mondo con 1600 istituti.
Per l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che ha invitato i sacerdoti della diocesi a ricordare il Santo nelle celebrazioni di oggi, è una notizia che fa subito pensare a una profonda miseria morale. «Quella di chi sottrae un segno conservato per la devozione e la fede di tutti. Invito chi ha sottratto la reliquia - è stato il suo appello - a restituirla subito, senza condizioni: perché si possa chiudere questa pagina dolorosa e continuare degnamente a poter onorare la memoria di don Bosco nel suo luogo natale».
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Il Gazzettino