(F.Pav.) Sono 2.140 i cacciatori che hanno ritirato il tesserino venatorio per essere pronti, domenica dalle sei alle 19.15, a fare fuoco sulla selvaggina tra Adige e Po. Calano,...
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Tant'è. Se diminuiscono i cacciatori polesani, gran parte dei posti liberi vengono coperti dai cosiddetti foranei. Nei due "atc", ambiti territoriali di caccia, Ro1 e Ro2, soprattutto nel secondo, i cacciatori che non hanno natali e residenza locale stanno per superare i nostri co-provinciali. Tralasciando gli appassionati alla stanziale, rimangono le valli e le lagune del Delta il vero anfiteatro naturale del tiro ai migratori. Qui si sono sostanzialmente allentate le tensioni su appostamenti e loro dislocazione. «Il numero è rimasto pressoché invariato - spiega il capo area Attività faunistiche Vanni Bellonzi - Poco più di 280 nell'area Parco e una trentina fuori. Poi vanno aggiunti quelli all'interno delle aziende faunistiche. In totale si sfiorano i 400 circa tra fissi, galleggianti, botti, palchetti e coegge».
Quanto alle specie cacciabili si potrà mirare alla lepre fino al 30 novembre. Fino a fine anno invece per il fagiano. Le più ricercate specie di migratori saranno cacciabili fino al 31 gennaio 2015. Due i capi giornalieri abbattibili per la selvaggina stanziale fino a un massimo di 35 capi stagionali. Per la lepre però il limite è di un solo capo al giorno fino al massimo di 5 in stagione. In generale 25 come massimo i capi di selvaggina migratoria abbattibili in giornata. Limite stagionale a 425 capi.
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Il Gazzettino