LA TRAGEDIACITTADELLA (M.C.) Non solo la comunità vicentina di Belvedere di Tezze sul Brenta dove abitava, ma anche quella di Cittadella dove si era diplomato al liceo Tito...
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CITTADELLA (M.C.) Non solo la comunità vicentina di Belvedere di Tezze sul Brenta dove abitava, ma anche quella di Cittadella dove si era diplomato al liceo Tito Lucrezio Caro e di Padova dove studiava all'università, piangono la prematura scomparsa, avvenuta martedì scorso, del ventitreenne Cesare Pinton. A nulla sono valsi gli sforzi dei sanitari del nosocomio della città del Santo, per curarlo da un'infezione che aveva colpito il suo cuore alcune settimane fa. La malattia si è irreversibilmente complicata portando al nefasto epilogo. Purtroppo Cesare era nato con una malformazione cardiaca che però non lo aveva limitato nella vita quotidiana. Gli mancavano pochi esami per laurearsi in archeologia.
Stava anche studiando per ottenere la patente di guida. Cesare, figlio unico, lascia la mamma Antonella Ganassin e il papà Fabio e le nonne Rinetta e Liliana. Cesare era impegnato in parrocchia ed anche nell'associazione di volontariato San Francesco della quale era anche componente del direttivo. Ed è proprio a questa che la famiglia invita a donare quanto per gli omaggi floreali, così da continuare l'azione solidaristica nella quale Cesare credeva fermamente.
Un ragazzo sensibile, impegnato nella comunità in prima persona e che ha sempre affrontato la malattia con determinazione, ricordano tutti. Amava anche fare lunghe passeggiate assieme alla sua cagnolina. Oggi alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Belvedere di Tezze sul Brenta ci sarà la preghiera di suffragio mentre domani, martedì, alle 15, saranno celebrate le esequie. Il feretro giungerà dall'ospedale di Padova. Dopo la messa proseguirà per la cremazione. Tantissime le persone che, seppur a distanza data la particolare situazione sanitaria dovuta alla pandemia, stanno esprimendo il loro cordoglio a genitori e parenti di Cesare. Tra queste, il sindaco di Tezze sul Brenta Luigi Pellanda ed il parroco don Pietro Savio.
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Il Gazzettino