MARGHERAVerranno celebrati domani, sabato, alle 11 nella chiesa di Gesù Lavoratore di via Fratelli Bandiera, i funerali di Nicola Simion, il giovane architetto di Marghera che ha...
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Verranno celebrati domani, sabato, alle 11 nella chiesa di Gesù Lavoratore di via Fratelli Bandiera, i funerali di Nicola Simion, il giovane architetto di Marghera che ha perso la vita lunedì durante una passeggiata sui monti sopra Gemona del Friuli. La cerimonia sarà concelebrata da Riccardo Camelin, un cugino dello stesso sfortunato ragazzo, insieme a don Giuseppe Volponi, vicario di Marghera e parroco della chiesa di San Pio X a cui Gesù Lavoratore è legata da qualche mese, da don Vincenzo Simion, uno zio di Nicola, e da fra Roberto Benvenuto, parroco della chiesa francescana di S. Antonio che era stata frequentata dal ragazzo durante la sua esperienza di scout nel gruppo Agesci Marghera 1.
La salma del giovane che stava seguendo, in Friuli, un master postuniversitario promosso dallo Iuav, è giunta al cimitero di Marghera nel primo pomeriggio di ieri, accompagnata dai genitori Adriano Simion e Sonia Favaretto che erano accorsi a Gemona dopo aver ricevuto la tragica notizia. Ad accogliere il corpo senza vita di Nicola i familiari e molti amici, distrutti dal dolore che, da giorni, non si danno pace per quanto è accaduto a quel ragazzo solare e determinato. Un ragazzo che si era sempre impegnato nello studio prima per conseguire la laurea triennale allo Iuav di Venezia e poi per completarlo con la laurea magistrale presso l'Università di Torino. Una città in cui Nicola si stava formando anche in questi mesi dopo aver ottenuto un posto di lavoro in un'importante azienda di arredamento e di design, fino a quella tragica decisione di passare una mezza giornata libera sul monte Chiampon a respirare l'aria di alta quota come gli era sempre piaciuto fare. Un'escursione che gli è costata la vita: il corpo di Nicola è stato ritrovato martedì pomeriggio. «Vorremmo poter leggere un pensiero in chiesa su Nicola, ma - dicono gli amici - temiamo che la voce possa essere interrotta dal pianto». (g.gim.)
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Il Gazzettino