«Dobbiamo crederci No a scippi altoatesini»

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BELLUNO - (D.T.) Parola d'ordine: crederci. I sindaci guardano al Treno delle Dolomiti come ad un'occasione. A patto di crederci. E di collegare Cortina con Venezia prima che con Bolzano. Questo viene prima di qualsiasi scelta progettuale e di tracciato, almeno secondo Luca De Carlo, primo cittadino di Calalzo (Comune attraversato dal treno in entrambi i percorsi possibili). «Se il territorio bellunese non crede a questa possibilità infrastrutturale, tanto vale non fare neanche la progettazione - dice De Carlo - L'importante è che tutti i soggetti si sentano coinvolti. Non possiamo perdere l'occasione di arrivare a Cortina in treno. Perché se ci arriva Bolzano, si prende i nostri turisti e se li porta a sciare in Alto Adige». Insomma, bisogna accelerare. Sul progetto, ma anche sul treno in sé e per sé. E bisogna decidere se si vuole (e se serve) un treno turistico e basta o anche utile al territorio e ai pendolari». «C'è da lavorare sulla velocità - continua De Carlo - La sfida è ridurre i tempi. Se davvero saremo in grado di percorrere la tratta Venezia-Cortina in poco più di due ore, potremo vendere in un unico pacchetto la laguna e le Dolomiti». Prospettiva interessantissima per il Cadore. E soprattutto per Cortina. «L'ipotesi del Treno delle Dolomiti è molto interessante - conferma il primo cittadino, Gianpietro Ghedina - Certo, i tempi di percorrenza devono essere concorrenziali rispetto a quelli del viaggio in auto. Dal nostro punto di vista, il turismo e l'ambiente sono le grandi risorse di Cortina. Il treno può portare turisti, ma deve essere ambientalmente compatibile. Il percorso? Noi propendiamo per quello della Valboite, che è più rapido e diretto, e potrebbe diventare una metropolitana di superficie per la vallata. In ogni caso valuteremo». Le valutazioni verranno fatte ascoltando il territorio. Un ruolo chiave lo avrà la Provincia. «Cercheremo di seguire il modello già sperimentato con il Piano Anas sull'Alemagna - dice il consigliere provinciale Roberto Padrin - Il Bellunese mai come in questo momento ha la possibilità di stravolgere in maniera positiva e potenziare la sua mobilità. Dovremo valutare attentamente vari aspetti, in modo da non tralasciare nulla: neppure i costi di gestione del treno».

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Il Gazzettino