Divieti sottoscritti in sede regionale

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Nessuna comunicazione. Né ufficiale né ufficiosa. Nemmeno una telefonata. E così il Parco delle Dolomiti Bellunesi è venuto a sapere solo ieri dal nostro giornale che nei mesi di febbraio e marzo la Brigata Julia, parte del Comando Forze Operative Nord si eserciterà alle pendici del monte Serva, nei Comuni di Belluno e Feltre. Il provvedimento di sgombero, così si chiama l'atto inviato dalle Forze Armate e pubblicato all'albo pretorio del Comune di Ponte, non contiene alcuna cartografia. Ancora: le indicazioni di quote e confini, di aree comprese o meno nell'esercitazione, sono tante, ma non è possibile capire il perimetro del cosiddetto poligono di Monte Serva Nord. Il Parco lo farà oggi, cercando di acquisire più informazioni possibili e capire quale sia l'area coinvolta dalle esercitazioni che non sono certo contenute né nel tempo (1, 2, 7, 8 e 9 marzo; 4,11, 12, 20 e 27 aprile), né nelle modalità, visto che si parla di esercitazioni con armi individuali e di reparto sino a mitragliatrice con munizionamento ordinario e con quantitativo massimo dell'esplosivo . Dalla direzione del Parco non vogliono fare alcuna dichiarazione prima di aver verificato qual'è l'area interessata. Ma se è ovvio che nel Parco non si può sparare, forse non tutti sanno che anche per le zone limitrofe a aree protette e ricadenti nella rete di Natura 2000, prescrizioni e divieti non mancano. Se è zona limitrofa, in sostanza, è necessario porsi il problema delle ricadute delle diverse attività fatte. È un protocollo fissato dalla Regione secondo cui è necessario che chi attua qualche azione, in questo caso il Comando Forze Operative Nord, debba dichiarare o che non ci sono ricadute ambientali e per le specie tutelate; oppure, se si ritiene che ve ne siano, fanno fatte le opportune valutazioni di incidenza. Per il momento al Parco delle Dolomiti Bellunesi nessuno ha detto niente. E già questa è una mancanza.

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Il Gazzettino