Distrutta la baraccopoli, restano «I ricordi del fiume»

Distrutta la baraccopoli, restano «I ricordi del fiume»
VENEZIA - Platz, l'enorme baraccopoli torinese occupata dalla comunità romena sulle rive della Stura della quale oggi, dopo l'abbattimento, rimangono solo macerie, è al centro...

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VENEZIA - Platz, l'enorme baraccopoli torinese occupata dalla comunità romena sulle rive della Stura della quale oggi, dopo l'abbattimento, rimangono solo macerie, è al centro del complesso documentario dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio. In parte, lo fu anche della loro fortunata pellicola «Sette opere di misericordia». Presentato ieri ufficialmente alla Mostra del Cinema, «I ricordi del fiume» (prodotto da La Sarraz Pictures con Rai Cinema) già nel titolo contiene la sua specificità: testimonianze e vicende umane, ricche di tradizioni e sfumature (valgano su tutte le colorate funzioni religiose), rimarranno a futura memoria. «Quando abbiamo saputo dell'avvio del processo di smantellamento del Platz - hanno spiegato gli autori - abbiamo deciso di addentrarci nel quotidiano dell'ultimo anno e mezzo di vita di questo labirinto di baracche». Riuscita la scelta di non usare voci fuori campo, lasciando parlare le immagini con un montaggio vivace, evitando moralismi o censure. Presenti situazioni di degrado, come momenti di presa di coscienza di bambini costretti a crescere troppo in fretta. Per la cronaca, un censimento della Prefettura ha affidato solo a qualche occupante una nuova abitazione, costringendo molti a sistemazioni di fortuna o al ritorno in Romania. Si esce dalla sala con vivide «impressioni», restituite dall'«impossibile atto di resistenza, di trattenimento delle immagini, della dignità, delle parole e dei gesti» dichiarato dai due autori.

Riccardo Petito

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Il Gazzettino