Discarica abusiva di inerti scoperta sulla Pontebbana

Discarica abusiva di inerti scoperta sulla Pontebbana
INDAGINEPORDENONE Il camion bianco arrivava con il cassone pieno di inerti e, in uno spiazzo che si trova a ridosso della Pontebbana, tra viale Venezia e l'acquedotto, scaricava...

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INDAGINE
PORDENONE Il camion bianco arrivava con il cassone pieno di inerti e, in uno spiazzo che si trova a ridosso della Pontebbana, tra viale Venezia e l'acquedotto, scaricava quintali di materiale proveniente da scavi e demolizioni. L'attività era abusiva. A scoprirlo sono stati i carabinieri del Nucleo operativo ed ecologico di Udine, che negli ultimi mesi hanno particolarmente intensificato i monitoraggi in provincia di Pordenone.

Due persone sono state denunciate per gestione illecita di rifiuti. Sono il titolare della ditta edile che operava senza autorizzazione e il proprietario del terreno, che ha messo a disposizione lo spazio per un'attività illecita. Nei giorni scorsi la comunicazione della notizia di reato è stata depositata dagli investigatori dell'Arma in Procura a Pordenone.
La discarica abusiva di inerti, ben visibile sia dalla statale Pontebbana che dai palazzoni di via Interna, è stata individuata nell'ambito di una serie di controlli di carattere ambientale finalizzati alla verifica del rispetto normativo della legislazione di settore. Il responsabile della ditta utilizzava l'area per depositare rifiuti provenienti dalla demolizione di case (mattoni, laterizi, piastrelle, pezzi di cemento), vialetti cementificati o parcheggi, oltre che da scavi, come dimostrano i cumuli di terra e sabbia. I militari del Noe, comandati dal capitano Fabio Di Rezze, hanno sequestrato l'intera area. Si tratta di una superficie di circa tremila metri quadrati, su cui sono stati trovati circa 70 metri cubi di rifiuti inerti gestiti in assenza di atti autorizzativi in materia ambientale. Nei guai sono pertanto finiti l'amministratore unico della società, nonché il proprietario dell'area su cui erano depositati i rifiuti.
Il valore del terreno oggetto di sequestro è di circa 60.000 euro.
C.A.
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Il Gazzettino