Dipendenti pronti a bloccare i musei

Dipendenti pronti a bloccare i musei
Partirà da lunedì la stato di agitazione ai Musei Civici di Venezia. Lo ha stabilito l'assemblea dei lavoratori che si è tenuta ieri in sala San Leonardo e alla quale hanno...

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Partirà da lunedì la stato di agitazione ai Musei Civici di Venezia. Lo ha stabilito l'assemblea dei lavoratori che si è tenuta ieri in sala San Leonardo e alla quale hanno partecipato oltre 120 dipendenti. La Filcams-Cgil, che ha organizzato l'incontro al quale hanno aderito anche Cisl e Uil, annuncia che se non arriveranno risposte in tempi rapidi ci saranno scioperi che dureranno per un intero turno al giorno. L'adesione all'assemblea di ieri pomeriggio non ha comportato un brusco ridimensionamento dell'offerta culturale. La Fondazione musei, infatti, segnala che su 11 strutture solo quattro hanno dovuto chiudere in seguito alle assenze. Si tratta dei musei di Ca' Pesaro, Ca'Rezzonico, Palazzo Mocenigo e Burano. Anche in questi casi, però, la chiusura è durata in tutto due ore, dalle 16 alle 18, per chi si è recato nelle strutture di mattina o nel primo pomeriggio non ci sono stati disguidi. Attività regolare, inoltre, per tutta l'area Marciana da Palazzo Ducale al museo Correr e nessun inghippo al museo del vetro e a palazzo Fortuny.

Ma è chiaro che la battaglia è solo all'inizio e la Filcams vuole che venga subito convocato un incontro con il sindaco Luigi Brugnaro. Al centro della mobilitazione ci sono i capitolati per i nuovi appalti di gestione dei servizi museali (dalla biglietteria alla guardiania, dalle pulizie ai book shop). Fino a questo momento i lavoratori non hanno avuto le garanzie sulla clausola di salvaguardia che assicura i posti di lavoro anche quando cambiano gli appalti. «Quella portata avanti contro i lavoratori è una dichiarazione di guerra - hanno detto i delegati - si parla sempre di "eccellenze professionali" e poi si tolgono le garanzie ai lavoratori. Siamo contrari ai "predoni della cultura" e per questo organizzeremo anche dei presìdi nelle varie sedi».
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Il Gazzettino