«Dimesso perché stava bene» Il "giallo" del medico milanese

«Dimesso perché stava bene» Il "giallo" del medico milanese
Giancarlo Galan poteva e doveva essere dimesso dall'ospedale di Este. L'Ulss17, competente sulla struttura ospedaliera nella quale era stato ricoverato l'ex presidente della...

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Giancarlo Galan poteva e doveva essere dimesso dall'ospedale di Este. L'Ulss17, competente sulla struttura ospedaliera nella quale era stato ricoverato l'ex presidente della Regione nella serata di sabato 12, mette fine alle polemiche e ai misteri sulle dimissioni dell'altro ieri: a spiegare come siano andate le cose sono il primario di cardiologia, Giuseppe Scattolin, e la responsabile del reparto di medicina, Lucia Leone. Nel calderone di dieci giorni di visite, reparti blindati e guarigioni miracolose finiscono però anche il doppio certificato medico richiesto dallo stesso Galan. E soprattutto il sequestro delle cartelle cliniche dell'ospite eccellente, eseguito ieri mattina alle 10 dalle Fiamme Gialle e confermato da Maurizio Agnoletto, dirigente medico dell'azienda sanitaria della Bassa Padovana. Sulle dimissioni è invece lapidario il cardiologo di fama internazionale Scattolin: «Se lo abbiamo dimesso - dice - evidentemente stava bene. Il paziente è arrivato qui ed è stato curato nel modo migliore, come tutti. Poi è passato in medicina e ha ultimato le terapie. Quindi è andato a casa, punto e basta. Sono state sparse informazioni sbagliate sul nostro lavoro». Resta comunque da chiarire l'episodio che vede coinvolto il cardiologo Giulio Melisurgo del San Raffaele di Milano. Questi si era presentato venerdì nel reparto di medicina, chiedendo di visitare Galan. «Noi non abbiamo chiesto alcuna consulenza cardiologica esterna - taglia corto la dottoressa Leone - mi sono ritrovata in reparto questo medico del San Raffaele che voleva andare nella stanza del paziente». Un rapido consulto con l'ospite eccellente ha permesso di confermare che il medico milanese era stato chiamato dalla famiglia Galan. «Il paziente - spiega il primario - voleva essere visto da un cardiologo di sua fiducia. Nessuno sa cosa si siano detti in quella stanza, e degli esiti che ci erano stati promessi non abbiamo visto nulla. Riguardo al presunto "tradimento" di Galan da parte di questo ospedale posso dire che il paziente era stato informato del fatto che nel momento in cui i parametri fossero stati regolari lui sarebbe stato dimesso subito, come accade per ogni altro paziente». Più chiaro di così.

Ferdinando Garavello

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Il Gazzettino