«Digitalizzare il Paese con le risorse comunitarie»

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LO SVILUPPO
PADOVA Identità digitale, 5G, sviluppo di competenze. E ancora implementazione del cloud, dei servizi digitali della pubblica amministrazione, della sicurezza dei dati. Il futuro passa per la digitalizzazione ma non si può avere digitalizzazione senza cambiare l'approccio verso la tecnologia. E qui l'anteprima di Digitalmeet scoperchia il vaso di Pandora. «Ci stiamo impegnando per creare una rete capillare di connettività in tutto il Paese e in questo senso avremo un grande aiuto dai 209 miliardi del Recovery Fund ha detto ieri pomeriggio il ministro per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, all'anticipazione del festival del digitale all'Icenter la competitività è elevatissima e dobbiamo recuperare non solo aiutando le imprese ad acquisire tecnologia ma implementando anche la formazione».

E indispensabile sarà l'utilizzo della connessione 5G che tante polemiche ha scatenato in Veneto e non solo: il timore è che questo tipo di tecnologia non sia sicuro per la salute. «La sicurezza è fondamentale ma sono convinta che il 5G possa aiutare a risollevare l'economia sottolinea il ministro il processo è ancora lungo ma ci porterà indubbiamente dei vantaggi. E non dimentichiamo che qualche eccellenza in Italia l'abbiamo, non siamo scoperti. Tuttavia dobbiamo fare di più». Le prossime mosse sono contenute nel piano nazionale per l'innovazione 2025: rendere più agevoli i servizi online della pubblica amministrazione, portare la digitalizzazione laddove non c'è, creare competenze in tema di gestione dei dati, snellire la burocrazia per le start up.
All'incontro hanno interrogato il ministro Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere, il rettore del Bo Rosario Rizzuto, Gianni Dal Pozzo, ad di Considi, Roberto Santolamazza, direttore generale dell'incubatore t2i, e tre giovani fondatori di start up. «Basilare dovrebbe essere l'identità digitale ha fatto notare Ghezzi così come abbiamo la carta d'identità dovremmo avere lo Speed. È necessario capire, inoltre, come gestire i dati amministrativi e incrociarli in caso di necessità mantenendo il dato protetto». Una visione ambiziosa visto che, come ha sottolineato Santolamazza, «secondo l'Istat solo 4 imprese su 100 sono digitalmente pronte. Dobbiamo prima cambiare il modo di vedere le cose, deve prendere piede la cultura del digitale». L'evento è stata l'occasione per premiare Harald Antley, ad di Aspiag Service, «per il suo impegno per l'innovazione ha spiegato Gianni Potti, cofondatore di DigitalMeet e moderatore dal 2016 Aspiag ha partecipato al festival con un furgone adibito ad aula dove i digital evangelists insegnavano le funzioni base della tecnologia».

Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino