Dietrofront sul centro di identificazione a Coccau

Dietrofront sul centro di identificazione a Coccau
TARVISIO - Dopo la caserma Lamarmora di Tarvisio è saltata anche l'ipotesi di realizzare un centro di identificazione per immigrati all'autoporto di Coccau. La conferma che il...

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TARVISIO - Dopo la caserma Lamarmora di Tarvisio è saltata anche l'ipotesi di realizzare un centro di identificazione per immigrati all'autoporto di Coccau. La conferma che il progetto non è realizzabile, è giunta ieri dal viceprefetto vicario di Udine Gloria Allegretto: troppo grande la struttura e troppo difficile garantirne la vigilanza. Per questo motivo il progetto viene accantonato e ci si sta indirizzando verso un'altra struttura demaniale più adeguata ad accogliere un centro di accoglienza. Si tratterebbe di un'area più piccola per accogliere, al massimo, una cinquantina di migranti intercettati durante le operazioni di controllo alla frontiera e da smistare poi in altri centri. Lo scorso 5 maggio l'area dell'ex autoporto, di proprietà di Autovie Venete, era stata interessata da un sopralluogo a cui avevano partecipato la presidente Debora Serracchiani, il sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni, il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto e il direttore di Autovie Venete Enrico Razzini. In quell'occasione tutti avevano concordato che una delle aree in disuso, dopo alcuni interventi tra cui la realizzazione di una recinzione, di un impianto di videosorveglianza, di un posto fisso di Polizia e di un ambulatorio, sarebbe stata adatta per l'accoglienza dei richiedenti asilo senza creare disagi alle attività artigianali e al bed&breakfast presenti nelle vicinanze.

Tiziano Gualtieri
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Il Gazzettino