Dieci anni per chiudere la causa

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Nulla da eccepire sulla correttezza istituzionale e linearità di comportamento dell'attuale Amministrazione nel fronteggiare la questione che vede contrapposte al Comune, sin dagli anni 90, le due proprietarie irregolarmente espropriate dei terreni di via Falcone. Ma se il municipio di Torreglia si vedrà ora costretto all'esborso di una pesante somma dovuta ad interessi a rivalutazioni di un'indennità di esproprio a suo tempo non corrisposta, la colpa non è del ritardo imputabile al sistema giudiziario. Quanto piuttosto alla mancata volontà di trovare una transazione alla controversia quando sarebbe stato opportuno. Anna e Bruna Baù, un tempo proprietarie dei terreni ora trasformati in edilizia residenziale, giudicano poco fondata l'azione proposta dal sindaco, Filippo Legnaro, di chiedere i danni alla giustizia lumaca. Impiegando quasi vent'anni nel definire, a favore del Comune, la questione della scorretta procedura dell'esproprio, la giustizia nazionale, avrebbe infatti consentito, secondo il primo cittadino, il dilatarsi eccessivo dei termini entro i quali le ex proprietarie hanno avviato la prima causa, riguardante la mera determinazione dell'indennità loro dovuta. Esponendo così il Comune ad un danno ingiusto. «In più occasioni spiegano invece le sorelle Baù avevamo offerto all'Amministrazione la possibilità di chiudere la controversia in modo concordato. Se la controparte ci fosse venuta incontro, il suo esborso sarebbe ammontato a meno di un terzo delle cifre oggi circolanti, anche per effetto del mutato contesto normativo». La proposta di una soluzione bonaria da parte delle ex proprietarie, in una vicenda giudiziaria così lunga e complessa era stata rilanciata nel 2007. Ma non ottenne il placet del Comune. L'ultima mano tesa, sotto forma di nuova proposta transattiva le sorelle Baù l'hanno espressa poco fa. «Speriamo si augurano che prevalga la consapevolezza del trascorso e una più ponderata analisi dello sviluppo della controversia. Il passare del tempo, senza la ricerca e il raggiungimento di positive conclusioni, aumenterà continuamente l'importo del debito».

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Il Gazzettino