Di Maio teme brogli: osservatori Osce in Sicilia

Di Maio teme brogli: osservatori Osce in Sicilia
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PALERMO Per i 5stelle «c'è un rischio serio di inquinamento del voto» in Sicilia, con pratiche clientelari di «scambio elettorale» che minaccerebbero la regolarità delle elezioni in programma il 5 novembre. Un pericolo, avverte Luigi Di Maio, che può arrivare dagli «impresentabili», una ventina di nomi di candidati, in gran parte inseriti nelle liste del centrodestra che sostiene Nello Musumeci, messi nero su bianco da Giancarlo Cancelleri in un dossier consegnato al presidente dell'Antimafia, Rosy Bindi. In cima all'elenco c'è il sindaco di Priolo (Sr) Antonello Rizza, candidato di Forza Italia, arrestato due giorni fa per truffa e turbativa d'asta nell'ambito di un'inchiesta sulla gestione del Comune. Di Maio e Cancelleri hanno deciso di investire della questione l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce): «Chiediamo all'Osce l'invio degli osservatori internazionali in Sicilia per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni, siamo molto preoccupati per la libertà di voto». L'idea di coinvolgere l'Osce non piace a tanti. «Addirittura - commenta il ministro Graziano Delrio - No, credo che la nostra democrazia sia solida e seria». Pungente il presidente del Pd, Matteo Orfini: «Forse Di Maio si riferiva alle primarie, alle regionarie del Movimento 5 stelle nel Lazio o nella Sicilia». Mentre il presidente del Gruppo Misto alla Camera Pino Pisicchio ironizza: «Meglio l'invio di un contingente delle Nazioni Unite per presidiare militarmente i seggi siciliani». Non usa giri di parole il leghista Matteo Salvini: «Di Maio ha detto una cazzata».

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Il Gazzettino