Devereux alla Fenice Le distanze di Donizetti

Devereux alla Fenice Le distanze di Donizetti
La nave che ha segnato la nuova fase della Fenice alla sua quarta rinascita è salpata lasciando il posto alle poltrone tornate in platea. Il teatro ritrova la sua dimensione...

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La nave che ha segnato la nuova fase della Fenice alla sua quarta rinascita è salpata lasciando il posto alle poltrone tornate in platea. Il teatro ritrova la sua dimensione naturale mettendo in scena Roberto Devereux di Gaetano Donizetti, che in qualche modo è opera di distanze. Il Bergamasco incrocia per la terza volta sul suo cammino Elisabetta Prima d'Inghilterra: l'aveva incontrata giovane e inesperta di politica nel Castello di Kenilworth per ritrovarla monarca spietata nella Maria Stuarda. Nel Devereux la regina è avanti con gli anni, divisa tra il peso della politica e il desiderio di una normalità impossibile attraverso un amore senile, tanto intenso quanto impraticabile. Alfonso Antoniozzi, cantante di rango e regista intelligente, riesce nell'impresa felice di ribaltare le limitazioni imposte dall'emergenza volgendole a vantaggio di una lettura lucida e intensa del dramma. Sulla scena resta quel che fino a pochi giorni fa era la poppa del vascello immaginato da Massimo Checchetto ma trasformato in esedra che richiama i teatri di epoca elisabettiana; uno spazio agile illuminato benissimo dalle luci taglienti di Fabio Barettin che si anima di movimenti rarefatti e densi, con il coro in gran forma e immobile come nella tragedia greca eppure vivissimo. Alla ricercata staticità della regia si contrappone la direzione infiammata di Riccardo Frizza (nella foto)cui l'orchestra che ritrova la sua collocazione naturale in buca risponde con puntualità assecondandone i tempi serrati e la costante ricerca di drammaticità. Nel ruolo-titolo svetta Enea Scala, che dà vita ad un Devereux perentorio nel fraseggio padroneggiando mezzi vocali di prim'ordine. Suo degno contraltare l'Elisabetta più donna che regina di Roberta Mantegna, forse poco incisiva a tratti ma comunque capace di conferire il giusto peso al personaggio. Partenza in salita per la Sara di Nottingham rivale in amore di Elisabetta di Lilly Jørstad che vince sulla distanza terminando la sua prova con autorevolezza. Splendido il Notthingham di Alessandro Luongo. Bravi Enrico Iviglia e Luca Dall'Amico Completano il cast il Paggio di Emanuele Pedrini e il Familiare dei Nottingham di Carlo Agostini. Successo meritato per tutti; si replica giovedì 17 e sabato 19 settembre.

Alessandro Cammarano
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Il Gazzettino