PORDENONE - (l.z.) Nuove targhette con i divieti di affissione anche all'inizio di corso Vittorio Emanuele, ma resta la tolleranza nei confronti dei manifesti di laurea, dai...
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Continua la campagna antidegrado avviata dall'amministrazione comunale con la Polizia locale del comandante Stefano Rossi, e uno degli aspetti su cui si concentra è proprio quello delle affissioni abusive, soprattutto in alcuni stabili abbandonati divenuti con il tempo luogo abituale di affissioni. In questi giorni sono appunto comparsi nuovi avvisi con il divieto di affissione e, contemporaneamente, sono stati rimossi i cartelloni. Ma nessuna multa e nessun divieto per le goliardate degli studenti, precisa l'assessore alla Polizia locale Emanuele Loperfido. «L'Ufficio antidegrado sta lavorando anche su questo fronte ed è opportuno che dopo 10-15 giorni i cartelloni vengano rimossi - spiega -. Ma non è stata elevata alcuna sanzione e gli studenti potranno continuare ad affiggere i cartelloni, salvo poi rimuoverli dopo un po' di tempo».
Se nei confronti dei manifesti di laurea si sceglie la strada della tolleranza, la campagna contro il degrado ha già fatto alcune vittime. Dell'attività avviata in questo campo il comandante Rossi aveva fornito un primo resoconto in occasione della presentazione degli interventi di grandi pulizie della città, alla fine del mese di marzo, spiegando che si stanno mappando tutti i siti a rischio disordine urbano, sia quelli di proprietà dell'amministrazione comunale che quelli di privati, e che sono partiti i controlli: 25 le sanzioni elevate nei primi tre mesi dell'anno per locandine fuori posto, oltre a 40 per abbandono di rifiuti e a una per violazione dell'articolo 23 del Codice della strada, che riguarda la pubblicità su strade e veicoli. E' inoltre in dirittura d'arrivo anche il nuovo Regolamento di pulizia urbana, che prevede fra l'altro l'obbligo di pulizia e manutenzione di facciate e stabili privati. Una norma che interesserà, per esempio, edifici come i bagni pubblici e l'ex Sip e altri immobili sfitti o che comunque ospitano frequentemente affissioni abusive.
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Il Gazzettino