Degrado e criminalità ultimatum di Bitonci

Degrado e criminalità ultimatum di Bitonci
Un universo di degrado inimmaginabile, nel cuore della città. Via Confalonieri, numero 27. Appartamenti comprati da prestanome per metterci dentro spacciatori. Oppure affittati...

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Un universo di degrado inimmaginabile, nel cuore della città. Via Confalonieri, numero 27. Appartamenti comprati da prestanome per metterci dentro spacciatori. Oppure affittati da padovani a stranieri. Che poi ci fanno quello che vogliono, compreso lasciarci dentro rifiuti, avanzi di cibo, materassi sfondati. In mezzo famiglie normali, costrette a chiudersi in casa. O anche peggio. Costrette a vivere con la puzza di rifiuti e di escrementi che escono da un appartamento sfitto che qualcuno ha "aperto" e oggi lo usa come una latrina. Mentre giorno e notte si susseguono le risse fra nigeriani e magrebini per questioni di droga. Succede lo stesso in un altro condominio poco distante, in via Tonzig. Tutta la zona è "malata".

Condizioni che non si possono tollerare. Il primo "colpo" la Polizia Municipale lo ha assestato a ottobre scorso. Ha chiesto e ottenuto dalla Procura un'autorizzazione ad accedere al civico 27. Blitz in tre appartamenti, la conferma del degrado, odore nauseabondo, fermati otto cittadini nigeriani e clandestini, recuperati cinque ovuli di sostanza stupefacente. Ma non è bastato. Il condominio ha continuato il suo lavoro. Anzi lo ha perfezionato. Aprendo un ristorante, tavola calda self-service per gli spacciatori. Anche questa un'attività non nuova. Il Gazzettino documentò la prima nell'ottobre del 2009 in via Mortise, per le prostitute affamate e i loro papponi. Un altra dedicata agli spacciatori fu scoperto in via Manara nel settembre del 2012.
Ma anche il Comune è andato avanti, alzando il livello. Ha coinvolto l'Usl 16. E il 20 marzo i vigili insieme a un tecnico del settore Igiene e Sanità sono ritornati. L'interno 14, scrive il tecnico, "vuoto e aperto viene utilizzato come latrina e quindi presenta i pavimenti in condizioni drammatiche per l'imbrattamento di materiale organico". "Gli altri alloggi sono chiusi e nessuno risponde alle richieste degli agenti... per le condizioni sopra descritte si ritiene che gli alloggi del complesso siano da ritenersi antigienici, perché, anche il singolo alloggio, che fosse in buone condizioni, soffre di una complessiva condizione igienico-sanitaria assolutamente inadeguata in quanto pericolosa per la salute pubblica".
È stata proprio questa relazione il punto base che ha permesso al sindaco due giorni fa di emettere un'ordinanza di salute pubblica, intimando ai proprietari (italiani e stranieri) di effettuare la bonifica sanitaria con disinfestazione delle parti comuni a proprie spese. Non solo: anche di chiudere con inferriate o tamponare porte e finestre degli appartamenti sfitti o disabitati. Tempo due settimane - e qui viene il bello - e se non saranno sistemati gli appartamenti verranno sequestrati.

Un'operazione chirurgica che consentirà alle uniche famiglie perbene, una italiana e una moldava, di resistere. È il primo esempio di quello che il Comune intende fare in futuro. Non lasciare aperta alcuna occasione per spacciatori e mercato della prostituzione per diramarsi come un cancro nel tessuto sociale intervenendo negli appartamenti-base. Ne seguiranno altri. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino