«Decideremo nelle prossime ore, ma al momento l'idea è quella di chiudere

«Decideremo nelle prossime ore, ma al momento l'idea è quella di chiudere
«Decideremo nelle prossime ore, ma al momento l'idea è quella di chiudere fino al 24 novembre prossimo. La chiusura che il nuovo Dpcm impone alle 18 non lascia molti margini per...

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«Decideremo nelle prossime ore, ma al momento l'idea è quella di chiudere fino al 24 novembre prossimo. La chiusura che il nuovo Dpcm impone alle 18 non lascia molti margini per agire diversamente». Questo il pensiero di Diego Farisato, titolare del ristorante la Scala di Abano.

Cosa pensa di fare adesso?
«Stiamo valutando se si può andare avanti con una persona in cucina e una in sala ma è difficile. In queste ore sto sentendo che anche molti albergatori sono intenzionati a chiudere le proprie strutture. Neanchè per loro c'è chiarezza se le piscine sono aperte per tutti o solo per gli ospiti che fanno cure termali».
Dpcm dopo dpcm, ha dovuto adeguare l'organizzazione del suo ristorante e affrontare investimenti per assicurare alla clientela il rispetto dei protocolli anti Covid-19?
«Sì, abbiamo acquistato anche la macchina per l'ozono, per sanificare il locale. Insomma, abbiamo fatto tutto per essere a norma e poi finisce così. La settimana scorsa mi sono fatto fare dei cartelli per avvisare la clientela del limite di sei persone per tavolo. E ora sono da buttare perché ora il limite è sceso a quattro».
Conte ha promesso ristori a stretto giro.
«Non credo molto che saranno realtà in breve tempo. Sarebbe stato meglio che ci avessero lasciato continuare a lavorare, magari anche con limiti di capienza del 40/50% per rispettare il distanziamento. I ristoranti non sono luoghi in cui la gente si ammassa, come accade ad esempio nelle grandi birrerie».
Alessandro Mantovani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino