De Menech: «Olimpiadi, prima le idee poi i soldi»

De Menech: «Olimpiadi, prima le idee poi i soldi»
IN CORSIABELLUNO «Nell'ambito dell'Ulss Dolomiti, i pazienti trattati con i farmaci antivirali ad azione diretta ad oggi sono circa 600 e si calcola esistano ancora circa 400...

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IN CORSIA
BELLUNO «Nell'ambito dell'Ulss Dolomiti, i pazienti trattati con i farmaci antivirali ad azione diretta ad oggi sono circa 600 e si calcola esistano ancora circa 400 soggetti da individuare e trattare» spiega il dottor Valter Vincenzi dell'ambulatorio multidisciplinare di epatologia. L'Azienda sanitaria ha aderito al progetto regionale Recall che ha lo scopo di tracciare, attraverso i dati delle Microbiologie e dei Laboratori analisi, i pazienti con probabile diagnosi. Già dalle prossime settimane, quindi, l'Azienda offrirà a tutti i pazienti con probabile diagnosi di epatite C la possibilità di una valutazione ambulatoriale allo scopo di avviarli al trattamento dell'infezione. «Si tratta - spiega in una nota l'Azienda sanitaria - di un'importante opportunità perché il trattamento precoce dell'infezione da Hcv riduce il rischio di progressione della malattia epatica e delle complicanze ad essa correlate».

GRUPPO DI LAVORO
A far parte della task force il gruppo di lavoro aziendale composto dai medici: Giovanni Maria Pittoni, Direttore Sanitario; Eliana Modolo, Dirigente medico Laboratorio analisi; Valter Vincenzi, Dirigente medico Medicina generale; Manuela De Bona, Dirigente medico Gastroenterologia; Claudio Bianchin, Dirigente medico Medicina legale.Un gruppo di lavoro che avrà il compito di indagare a fondo i termini della questione.
L'INFEZIONE
L'infezione cronica da virus dell'epatite C (HCV) ha rappresentato negli ultimi 40-50 anni la principale causa di malattia cronica del fegato, di cirrosi con le sue gravi complicanze, di epatocarcinoma e di morbilità e mortalità epatiche in tutti i Paesi Occidentali, compresa l'Italia.
I NUOVI FARMACI

La cura dell'epatite C è stata rivoluzionata negli ultimi anni con l'introduzione dei nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA), disponibili in Italia dal 2014, di altissima efficacia nell'eradicazione del virus (oltre il 95% dei pazienti trattati) e di elevata tollerabilità. «Nella nostra Regione - spiega l'Azienda sanitaria - dal 2014 all'inizio del 2017 sono stati trattati circa 5.000 pazienti con ottimi tassi di efficacia. Dal 2017 ad oggi sono stati trattati altri 9.000 pazienti circa per un totale di circa 14.000 pazienti trattati in Veneto». Nel Veneto, stime effettuate a fine 2017, indicano la presenza di 25.000-30.000 portatori di HCV, di cui 17.500-21.000 candidabili al trattamento, di cui almeno 15.000 non ancora noti. «È importante identificare e raggiungere non solo i pazienti con diagnosi già nota ma arrivare a diagnosi del sommerso cioè dei pazienti non ancora diagnosticati» spiega la dottoressa Manuela De Bona responsabile della UOS Epatologia di Feltre.
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Il Gazzettino