De Col, lo stacanovista vede già il ballottaggio

De Col, lo stacanovista vede già il ballottaggio
Nessuno come lui, a Belluno, ha salito e sceso tante volte le scale di Palazzo Rosso. Per quasi 50 anni: come consigliere comunale, assessore, vicesindaco, sindaco. Oggi maestro...

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Nessuno come lui, a Belluno, ha salito e sceso tante volte le scale di Palazzo Rosso. Per quasi 50 anni: come consigliere comunale, assessore, vicesindaco, sindaco. Oggi maestro in pensione, allora con in tasca la tessera Psi, poi quella dei Democratici di sinistra. Ermano De Col è alla sua nona legislatura. «Ho saltato la prima Fistarol e la prima Prade», precisa.

-Quali le caratteristiche di un buon sindaco?
«Saper mediare, che non significa dire sempre sì a tutti. Perchè i no sono necessari, anche a chi ti tira la giacchetta. E' importante anche sapersi rapportare con gli enti collaterali, soprattutto con la Regione».
-Cosa non rifarebbe?
«Mi sono pentito di essere stato poco rigido nelle alleanze. Un sindaco deve essere coerente, deve stroncare i personalismi, pur rispettando le deleghe».
-Sono ben 12 i sindaci con cui ha lavorato in Municipio: Zanchetta, Viel, Dalle Mule,Dal Mas, Neri, Toscano, Zanchetta, Crema, Bressa, Fistarol, Prade, Bortoluzzi, Massaro. Quale il migliore?
«Due democristiani: Gianclaudio Bressa e Mario Neri. Io, socialista, ero il loro vicesindaco».
-In tanti anni cosa è cambiato nelle richieste che i cittadini fanno al sindaco?
«Sempre le stesse cose: illuminazione e marciapiedi senza buchi. Invece chi governa a Palazzo Rosso deve dare altro alla città».
-Un esempio?
«Fognature innanzitutto. Inoltre deve occuparsi del mantenimento del territorio. Non ultimo avere un occhio di riguardo per le frazioni, molto spesso trascurate».
-Lei aveva 25 anni quando, per la prima volta, venne eletto consigliere comunale. Ci ha mai provato ad entrare in Regione o in Parlamento?
«In Regione non fui mai candidato. Il Psi mi mise in lista per la Camera dei Deputati nel 1972, 1976 e 1979. Arrivai o primo o secondo dei non eletti».
-Che pensa di Jacopo Massaro sindaco?
«Che ha ricevuto dal mal governo di centrodestra una pesante eredità, un'eredità negativa a cui si è aggiunta la congiuntura nazionale».
-Lei, con Insieme per Belluno, si ricandiderà per il prossimo quinquennio?
«Non lo so, si vedrà...»

-Chi andrà al ballottaggio?
«Uno di sicuro sarà Massaro».
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Il Gazzettino