Dati aperti per favorire la generazione di ricchezza

Dati aperti per favorire la generazione di ricchezza
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IL PROGETTO

UDINE I dati, cioè i numeri attinenti a qualsiasi attività, sono la materia prima più pregiata della nuova era economica e industriale. Sono linfa in grado di creare nuovo business, nuovo commercio, quindi nuovo sviluppo. È da questa premesse che acquista valore lo sforzo della Regione di alimentare e adeguare il portale Open Data Fvg, come ha spiegato ieri l'assessore alla Funzione pubblica, Sebastiano Callari, presentando le ultime novità della piattaforma digitale aggiornata dall'impegno di Insiel, la società informatica partecipata totalmente dalla Regione e presieduta da Simone Puksic. Si tratta di un «luogo» digitale in cui si trova una mole consistente di dati certificati da quelli dei Comuni a quelli delle attività di Arpa, Aci, Ires, Ersa e Protezione civile che sono a disposizione gratuitamente di tutti (su https://www.dati.friuliveneziagiulia.it/ o digitando dati Friuli su Google) e con i quali si possono creare nuove attività inedite. Tra le più immediate e diffuse, lo sviluppo di «app» dedicate ad argomenti e situazioni i più disparati. «Il nostro portale di open data vuole essere un distributore di energia ha precisato Callari -. Vogliamo far sì che gli enti, le istituzioni e le imprese del territorio liberino i propri dati e contribuiscano così non solo alla trasparenza operativa ma anche alla generazione di nuova ricchezza». Da qui l'invito a Università, Camere di Commercio, associazioni di categoria, che sono in possesso di dati certificati, a condividerli sulla piattaforma Open Data Fvg. Si tratta di promuovere «la cultura dei dati aperti», ha aggiunto l'assessore, «in linea con le direttive europee». Nel 2018 il Friuli Venezia Giulia ha pubblicato più del 56% dei dataset (cioè collezioni di dati immediatamente fruibili), una statistica che pone la Regione a pari punti con il Piemonte e seconda in Italia dietro a Lazio e Lombardia. «I dati aperti ha aggiunto l'assessore per dare un'idea del loro valore nel corso del 2019 sono in grado di creare un valore stimato di circa 70mila miliardi di euro, pari a 35 volte il Pil dell'Italia». La piattaforma ora è stata aggiornata secondo le linee guida dettate da Agid, l'Agenzia per l'Italia digitale, che sta sollecitando i territori a puntare sulla qualità dei dati da pubblicare, prima che sulla quantità. «Ogni persona, impresa o comunità può accedere alle informazioni e generare nuove idee imprenditoriali e nuovi posti di lavoro», ha ribadito il presidente di Insiel, chiamato nel ruolo dalla Giunta di Debora Serracchiani, confermato nelle scorse settimane quando è stato rinnovato il Cda di Insiel e comunque in scadenza a giugno. L'era Puksic è destinata a durare? Callari non si è sbilanciato, ma ha evidenziato che il manager «è un patrimonio di questa regione e che alla domanda sarà soprattutto lui a rispondere con il suo lavoro quotidiano». Nel dettaglio, nel riordino di Open Data Fvg i dati sono stati divisi in 13 categorie: agricoltura, economia, cultura, energia, ambiente, governo, salute, estero, tecnologia, territorio, giustizia, società, trasporti. C'è stata poi la metadatazione dei dataset, affinché i diversi sistemi informatici possano interloquire tra loro. Obiettivo della Regione è ora realizzare entro il 2020 anche lo Sportello unico digitale dei servizi rivolto a cittadini e imprese, per il quale l'altra sera Callari si è confrontato con i rappresentanti dei futuri fruitori, dalle associazioni categoria all'Anci.

A.L.
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Il Gazzettino