Il diktat è arrivato dall'alto: il giorno di Natale si lavora. Punto e basta. Così, una quindicina di lavoratori delle cooperative che operano all'interno della Fondazione Musei...
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«Siamo lavoratori esternalizzati - dicono - dipendenti da cooperative. Insomma, prendiamo poco e siamo molto ricattabili. Ma questo non significa che siamo cittadini di serie B. Paghiamo le tasse, bollette varie e abbiamo una famiglia. Comunque lavoriamo a Santo Stefano, a Pasqua, a San Silvestro e il 1. Maggio: perchè anche questa umiliazione di toglierci il Natale? Questo Natale che poi potrebbe essere l'ultimo con uno stipendio regolare?». Il gruppo sottolinea il momento delicato: «Siamo dicono i lavoratori - in scadenza d'appalto e l'atteggiamento minaccioso della Fondazione Musei Civici e del sindaco non ci fanno prevedere niente di buono per il nostro futuro. Ma perché poi tanto accanimento verso di noi? Non riusciamo a capire tutto questo risentimento torvo nei nostri confronti, che è diventato a tratti persecutorio. Perchè siamo una categoria debole e perciò un bersaglio facile? Non abbiamo protettori, se non noi stessi, e in un periodo storico in cui già i diritti dei lavoratori subiscono attacchi continui, noi siamo attaccati ancora più ferocemente». E infine la denuncia. «Prendiamo mille euro al mese - concludono nella loro lettera - ma paghiamo i tagli di bilancio per voragini di cui non abbiamo colpa. E così verremo a lavorare a Natale e continueremo a chiederci cosa abbiamo fatto noi e le nostre famiglie al sindaco e alla Fondazione perchè hanno deciso di accanirsi contro di noi. Ma siccome è Natale, auguriamo a tutti loro di cuore buone feste». Intanto domani, dalle 16 alle 18, assemblea sindacale al Museo di storia naturale sull'apertura dei musei a Natale e Capodanno.
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Il Gazzettino