Svagata e spumeggiante, capace di commuoversi e innamorarsi. Ancora con l'inconfondibile voce da adolescente, immutata al trascorre del tempo, malgrado abbia già compiuto 86...
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Da quando scrive poesie?
«Da sempre, è un modo per liberarmi dalle troppe emozioni che porto dentro. Molte poesie le ho perse, altre le ho regalate. Le scrivo dove capita su pezzi di carta, dietro a vecchi copioni. Rigorosamente a mano, non sono contraria alla tecnologia, ma non fa parte di me. Poi un giorno un amico le ha lette, gli sono piaciute molto e mi ha convinta a pubblicarle».
Parla di amore, ma anche di migranti, barconi, tragedie?
«Tutte queste persone che muoiono in mare è un dramma - e la voce si interrompe per il pianto - anche pochi giorni fa quelle donne, con i bambini, questa cosa mi toglie il sonno. Potrei essere io una di quelle donne, mi dà un dolore infinito»
Perché ha dedicato una poesia a Marina Ripa di Meana?
«Era una donna fantastica che ha avuto il coraggio di vivere la vita come voleva lei. Il mondo è pieno di persone infelici che non hanno il coraggio di cambiare».
Cosa conserva dei grandi registi con i quali ha lavorato?
«È stato un periodo bellissimo, la vita era al massimo, eravamo pieni di speranza e con la voglia di lasciare il segno. Era un sentimento di tutti, anche nella politica, perché se lasci il segno poi non te ne vai completamente. Però non ero consapevole di partecipare ad un momento speciale».
E di Fellini cosa ricorda?
«È stato l'uomo della mia vita, ma è ancora con me, il nostro rapporto continua. Una parte di lui non se ne è mai andata e ancora adesso quando mi sento in difficoltà, lui mi dà la forza. Sono fortunata: ho amato e sono stata amata da persone meravigliose».
È anche una grande lavoratrice, non ha voglia di fermarsi?
«Io ho lavorato molto, ma ho anche parlato molto. Ho questa forma di energia che mi fa andare avanti, finché non si ferma. Poi quest'ultima esperienza in televisione è particolare: io ero abituata a prepararmi, qui invece arrivo nello studio e si improvvisa tutto».
Non teme di fare errori?
«Nella vita ho imparato a non aver paura, al massimo posso sbagliare, che sarà mai. Mi piace questa televisione spontanea: è come se parlassi direttamente alle persone. Ma giro anche film con giovani registi. Alla mostra del cinema di Roma, il 18 ottobre, sarà presentato un corto Eclissi in cui recito».
È infaticabile nei suoi impegni.
«Io non sono ricca e sono anche una pasticciona. Quindi ho avuto problemi con il fisco, ad un certo punto mi avevano sequestrato tutto. Ma non ho pianto. Adesso va un po' meglio, ma non ne sono ancora uscita».
Che rapporto ha con il Veneto?
«Mi piacciono i veneti, parlano poco e hanno una volontà fortissima nel volere portare a termine le cose. Hanno anche un certo pudore. Ho conosciuto il governatore Luca Zaia e mi piace molto, anche la moglie Raffaella, è una creatura dolcissima. E poi pure Alessandro è veneto».
È molto più giovane di lei, non teme critiche?
«Sa cosa dicono a Roma: Non me ne può frega' di meno».
Cosa vi lega?
«La nostra è un'amicizia amorosa. È una persona di grande sensibilità. Ci sentiamo, mi dice belle cose e ci scambiamo emozioni. All'amore bisogna darsi completamente senza paura. Poi ci sono tante forme d'amore. Ho un nipotino, Flavio, di quattro anni e mezzo. Sono pazza d'amore per lui. Sto scrivendo un libro Lettere a Flavio, siccome quando lui sarà grande io non ci sarò più, voglio lasciargli qualche consiglio che magari potrà tornargli utile».
Raffaella Ianuale
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Il Gazzettino