Ci sono anche due rodigini coinvolti nell'inchiesta della Procura regionale della Corte di conti sull'appalto ristorazione ospedaliera affidato alla "Serenissima" di Vicenza....
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Di riflesso l'appalto sul quale indaga la magistratura contabile riguarda anche l'Ulss 18 di Rovigo, in quanto usufruiscono dello stesso servizio sia l'ospedale cittadino Santa Maria della Misericordia che il San Luca di Trecenta. Con decreto 457 del 25 maggio 2007 l'allora direttore generale Alessandro Marcolongo prendeva atto dell'affidamento alla "Serenissima" del servizio ristorazione per nove anni, dall'1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2017, «a seguito della gara esperita dalla capofila Ulss di Padova».
Erano anni che la "Serenissima" tentava la scalata anche alla sanità polesana. Ci aveva provato, avviando un lungo contenzioso al Tar, nel 1998, quando partecipò alla gara indetta dall'Ulss rodigina del valore di 30 miliardi. Era il 19 marzo '98 quando l'azienda sanitaria rodigina indisse l'appalto (per 20 miliardi) per il servizio di ristorazione della durata di 5 anni, oltre all'adeguamento dei locali. La gara però andò deserta e il 3 dicembre successivo venne deciso di andare a trattativa privata rendendo più appetibile l'importo e aumentandolo a 30 miliardi (Iva esclusa), 6 dei quali per i lavori e 24 per il servizio. Parteciparono la milanese "Onama", la "Pedus" e la "Serenissima" in raggruppamento temporaneo d'impresa con la "Sodexho". Dopo un po' di bisticci sul rapporto qualità-prezzo, il 24 agosto 1999 l'Ulss affidò l'incarico alla "Onama". Immediato il ricorso al Tar proposto dalle ditte escluse, con richiesta di sospensiva e di risarcimento del danno. Ricorso respinto. Finchè nel 2007 la "Serenissima" è riuscita a far fuori la ditta milanese, subentrandole nella commessa milionaria.
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Il Gazzettino