In questa zona ha sede la gran parte delle distillerie di maggior prestigio e dimensioni. «Dal 2008 la crisi ha portato un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Dal 2008 la crisi ha portato un calo dei consumi di quasi il 20%, solo in parte compensato dalle esportazioni -spiega Graziano Freschet, presidente del gruppo Distillati e liquori di Unindustria Treviso, che associa nove imprese produttrici di grappa- Ma c'è stata una selezione sul mercato e gli sforzi verso una maggiore qualità iniziano a essere riconosciuti. Grazie a prodotti più delicati e morbidi, sempre più donne e giovani si avvicinano: è una moda soprattutto all'estero, dove la grappa è considerata un tipico esempio di made in Italy». Quasi il 40% della produzione trevigiana prende la via d'oltreconfine: «Lo zoccolo duro rimangono Germania, Austria e Svizzera. Ma sono in crescita i paesi scandinavi, l'Europa dell'Est, gli Stati Uniti e anche la Cina e l'Estremo Oriente».
Note dolenti, il rincaro delle accise e il mancato riconoscimento regionale delle distillerie come imprese di trasformazione agroalimentare, categoria che permetterebbe di accedere a fondi europei. «Difettiamo ancora di una promozione commerciale strutturata, soprattutto verso l'estero -rimarca Freschet- Stiamo lavorando perché le aziende facciano sistema e abreve potrebbe prendere vita un consorzio di tutela».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino