DALLA QUESTURA BELLUNO La criminalità non va in vacanza. O sarebbe meglio

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DALLA QUESTURA
BELLUNO La criminalità non va in vacanza. O sarebbe meglio dire in quarantena. Nonostante l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus continuano le truffe in provincia di Belluno. Si tratta, ancora una volta, di persone esperte che avvicinano gli anziani e cercano di vendere dei prodotti o stipulare un contratto svantaggioso per la vittima. Ma ci sono anche altri reati. La polfer di Belluno è riuscita a fermare un ventottenne romeno latitante che era fuggito dal suo paese d'origine dopo la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per guida in stato di ebbrezza.

LE TRUFFE
Negli ultimi giorni, in provincia di Belluno, si sono verificate due truffe (di cui una solo tentata). Nel primo caso un'anziana è stata raggiunta a casa da una venditrice di detersivi. «L'ha imbrogliata ha raccontato la figlia agli agenti di polizia In qualche modo è riuscita a farle firmare un contratto con l'impegno di acquistare prodotti per un valore di circa 3.000 euro circa. Clausola che mia madre, ovviamente, non aveva capito».
Diverso il secondo caso. Un uomo è stato avvicinato da uno sconosciuto con l'intento di vendergli una motosega. Questa volta il trucco non ha funzionato. L'uomo ha rifiutato e contattato subito il 113. «Entrambi gli episodi sono avvenuti nei giorni scorsi in provincia ha comunicato ieri la Questura Raccomandiamo ancora una volta i cittadini di prestare la massima attenzione a chi si presenta alla porta di casa o chi li ferma per strada proponendo l'acquisto dei prodotti più disparati. Le truffe purtroppo, malgrado il Covid, non conoscono lockdown».
IL LATITANTE
Sempre negli ultimi giorni la polizia ferroviaria di Belluno, nel corso di servizi per la prevenzione e la repressione dei reati in ambito ferroviario, ha arrestato un latitante di 28 anni. Il giovane, di nazionalità romena, è stato fermato dai poliziotti mentre si aggirava nello scalo ferroviario in modo sospetto. Durante i controlli è emerso che il 28enne era ricercato con un mandato di arresto europeo, emesso dal suo paese di origine, per guida senza patente e in stato di ebbrezza. Sulla sua testa una condanna a tre anni e quattro mesi di carcere. Al termine degli accertamenti, l'uomo è stato accompagnato in carcere a Baldenich. «La collaborazione internazionale di polizia grazie a piattaforme che rendono sempre aggiornato lo scambio di dati fa sapere la Questura risulta particolarmente importante ed efficace nei casi in cui un ricercato cerchi di sfuggire alla condanna, varcando i confini nazionali».

Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino