Dalla cosmesi al gel anti virus così l'azienda evita la quarantena

Dalla cosmesi al gel anti virus così l'azienda evita la quarantena
LA RINASCITAPORDENONE Nella zona industriale di Ponterosso, trasformata dall'emergenza coronavirus in un luogo surreale, c'è un imprenditore che si è rimboccato le maniche e...

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LA RINASCITA
PORDENONE Nella zona industriale di Ponterosso, trasformata dall'emergenza coronavirus in un luogo surreale, c'è un imprenditore che si è rimboccato le maniche e cambiato produzione. Cristiano Bottos, 52 anni, con la sua Blue Farm Srl si occupava di cosmesi e prodotti medicali per l'estetica. Le creme di bellezza non sono certo una priorità dal momento che estetiste e saloni di bellezza sono in quarantena. Bottos ha quindi deciso di riconvertire la produzione in igienizzanti per mani, corpo e ambiente, oltre che in mascherine che importa dalla Cina. Da due settimane alla Blue Farm - tre persone fisse e otto collaboratori esterni - si lavora per far fronte a ordini che arrivano da settori che prima la Srl non aveva mai sondato. I nuovi clienti sono farmacie, parafarmacie, case di riposo, ospedali, case di cura e perfino aziende. Perchè anche un'azienda, per poter tenere aperto, deve avere la disponibilità di igienizzanti per le mani e per la sanificazione dell'ambiente, così da salvaguardare la salute dei propri dipendenti.

GEL E SPRAY
Bottos - forte delle sue conoscenze nel settore della cosmesi - ha messo a punto un igienizzante a base di aloe, prodotto che prima utilizzava per le creme, affinchè la pelle delle mani non si secchi. Ha poi cominciato a produrre una crema riparatoria, perchè sempre più persone si rivolgono alle farmacie lamentando che il continuo uso di amuchina o alcol sta provocando dermatiti o altri problemi alla pelle.
IL TEAM
Il gruppo della Blue Farm, che ha la sede in via Clauzetto nella zona industriale di Ponterosso, è tutto sanvitese. «Siamo tra i pochi rimasti aperti - conferma Bottos - È una sfida impegnativa, ma nelle ultime due settimane siamo riusciti a far fronte alla situazione e a trovare clienti che per noi erano sconosciuti». Per le farmacie, ad esempio, avere in Friuli una ditta che produce gel per le mani è fondamentale. Dall'inizio dell'emergenza coronavirus le scorte di igienizzanti erano finite ed era impossibile trovarli attraverso i canali abituali, i magazzini erano vuoti. All'estero i prodotti erano proposti a costi esorbitanti e chi, pur di accontentare la clientela, dava il via libera alla consegna, era poi costretto a porre in vendita le confezioni a prezzi esosi.
IL MACCHINARIO

Con la sua Blue Farm Bottos sta producendo anche spray per la sanificazione degli ambienti, un prodotto che serve soprattutto nelle aziende e nelle attività commerciali autorizzate a restare aperte. «Stiamo anche brevettando un macchinario - spiega Bottos - per igienizzare l'ambiente a livello industriale». È ancora presto per parlarne, ma il progetto fa capire come la Srl di Ponterosso abbia saputo rivoluzionarsi e adeguarsi alle nuove esigenze di mercato. Un'inversione di rotta che purtroppo non sempre è concessa a quelle aziende che in questi giorni sono alle prese con codici Ateco che impediscono la ripresa dell'attività e il cui futuro guarda verso un orizzonte che si scurisce a ogni giorno che passa. Nella Destra Tagliamento ci sono oltre 1.100 aziende che hanno chiesto di lavorare alla Prefettura di Pordenone. Oltre 500 hanno ottenuto il via libera, una decina il diniego, mentre per altre 25 è stata decretata la sospensione in attesa che vengano prodotti documenti suppletivi tali da comprovare l'essenzialità dell'attività. Per altre mille attività è stata avviata la procedura per attivare gli ammortizzatori sociali.
C.A.
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Il Gazzettino