«Dall'inceneritore alle grandi navi, progetti non sostenibili»

«Dall'inceneritore alle grandi navi, progetti non sostenibili»
LA MOBILITAZIONEMARGHERA Unire le forze con nuove mobilitazioni e proposte comuni. Dopo il semaforo rosso arrivato dal Tar del Veneto che ha respinto il loro ricorso, i comitati...

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LA MOBILITAZIONE
MARGHERA Unire le forze con nuove mobilitazioni e proposte comuni. Dopo il semaforo rosso arrivato dal Tar del Veneto che ha respinto il loro ricorso, i comitati metropolitani veneziani contrari all'inceneritore di Fusina affinano le loro strategie e annunciano nuove iniziative di protesta. Un'intenzione emersa durante l'incontro organizzato ieri mattina davanti all'ingresso del Terminal traghetti di Fusina all'indomani dell'incontro a Marghera con la delegazione dell'Alto commissario Onu per i diritti umani in missione speciale in Italia dopo che il movimento No Pfas ha sollevato la questione dello smaltimento dei fanghi industriali tossici.

«Abbiamo raccontato tutta l'eredità di veleni e di inquinamento che ha caratterizzato Porto Marghera e tutto il territorio circostante spiega Mattia Donadel del comitato Opzione Zero ma anche quanto sia nefasto il futuro di quest'area con tutti i progetti devastanti che hanno in serbo Regione Veneto e Comune di Venezia, che rispondono solo alla logica del profitto e che porteranno filiere produttive velenose come lo smaltimento di fanghi contaminati e infrastrutture pensate per un turismo predatorio, mentre nulla è previsto su bonifiche, energie rinnovabili e riduzione dei consumi energetici». «Abbiamo scelto di venire qui perché siamo nel cuore di Porto Marghera a due passi dal nuovo inceneritore di Veritas - ricorda Roberto Trevisan dell'Assemblea permanente contro il rischio chimico ma siamo vicino anche alle banchine dove si si vogliono portare le grandi navi scavando nuovi e vecchi canali, al Vallone Moranzani, alle centrali termoelettriche di Eni e di Edison che si vogliono far passare come verdi e che non lo sono».
«I nostri comitati rappresentano la vera opposizione a questi disegni speculativi sottolinea Enrico Pellegrini, portavoce del comitato Malcontenta E deve essere chiaro che noi non ci opponiamo pregiudizialmente a ogni progetto industriale e non chiediamo la chiusura di ogni attività produttiva ma vogliamo difendere la salute dei cittadini. Per questo troviamo anche un po' risibile la proposta del sindaco Brugnaro che parla di Venezia come città sostenibile quando sappiamo che questo territorio è uno dei più inquinati d'Europa tanto da essere stato sanzionato dall'Unione Europea». Per i comitati ambientalisti dell'area metropolitana i prossimi appuntamenti pubblici sono in programma il 18 e 19 dicembre, con due giornate di sensibilizzazione che saranno dedicate anche alla raccolta di fondi per sostenere il ricorso in Consiglio di Stato sull'inceneritore di Fusina.

Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino