Dal 2012 al timone della Mostra di Venezia, con una parentesi precedente di tre

Dal 2012 al timone della Mostra di Venezia, con una parentesi precedente di tre
Dal 2012 al timone della Mostra di Venezia, con una parentesi precedente di tre edizioni (1999-2001) a cavallo del nuovo millennio, interrotte come si ricorderà un po'...

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Dal 2012 al timone della Mostra di Venezia, con una parentesi precedente di tre edizioni (1999-2001) a cavallo del nuovo millennio, interrotte come si ricorderà un po' bruscamente, Alberto Barbera ha ancora un anno di mandato, prima di capire se resterà ancora direttore del festival lagunare, ipotesi quasi scontata se fosse rimasto Baratta, ora sicuramente ancora possibile, ma non altrettanto automatica.

Alberto Barbera, cosa pensa della nomina di Roberto Cicutto alla presidenza della Biennale?
«Non mi sento di esprimere un giudizio in merito alla decisione del ministro Franceschini, che avrà avuto i suoi motivi per non confermare il presidente attuale. Nei confronti di Baratta, in questo periodo di incertezza sul futuro della Biennale, sono arrivati molti attestati di stima e di richiesta per una sua conferma, logica di un lavoro straordinario fatto in questi anni. Credo che nessuno più di lui abbia fatto meglio e di più. Bisognava trovare una soluzione. Abbiamo lavorato assieme per tutti questi anni e credo che i risultati si siano visti sul campo».
Arriva comunque un uomo di cinema, quindi un cambiamento che può essere oggettivamente importante per il settore e la Mostra.
«Senza dubbio. Cicutto, con il quale ho sempre avuto un ottimo rapporto fin dai tempi, ormai lontani, del Torino Film Festival, ha competenza e professionalità elevate e mi fa piacere che sia stato scelto lui, perché il suo arrivo non può che tranquillizzarci. Alla Mostra è in atto da tempo un rinnovamento su vasta scala, progetti che investono strutture e programmi, che dovrà essere portato avanti. Da parte mia ci sarà la massima collaborazione e anche se è difficile per tutti prendere il posto di Baratta, mi auguro che il nostro lavoro congiunto raggiunga quei risultati di cui abbiamo bisogno».
La tranquillità si riferisce anche al futuro: quest'anno, ultimo sulla carta per lei, sarà utile per capire cosa succederà dopo.

«Credo sia presto per parlare di questo. Pensiamo a lavorare bene e poi si vedrà. Io resto sereno: il nostro lavoro di questi anni ha dato rilancio a Venezia, oggi di nuovo meta preferita sia per il cinema d'autore sia per le grandi produzioni. La Mostra è ritornata a essere fortemente competitiva, rafforzando la sua immagine nel mondo. Con Cicutto lavoreremo sicuramente su questo percorso consolidato e ricco di soddisfazioni».
adg
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Il Gazzettino