PORDENONE - Due vite ricostruite minuto dopo minuto grazie a un'iPhone, quello bianco di Teresa, e allo smartphone di Trifone. È così gli investigatori stanno scoprendo che...
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Il pool dell'Arma - dal Roni di Pordenone al Reparto crimini violenti di Roma e al Ros di Udine - sta scandagliando anche i computer, in particolare il portatile della Apple che Teresa Costanza usava per motivi privati, di studio e spesso anche per lavoro, perchè una volta uscita dagli uffici dell'agenzia assicurativa della Zurich, in via fratelli Bandiera a Pordenone, si portava il lavoro a casa. Si concentrava soprattutto su mail indirizzate ai clienti e che prima di inviare faceva visionare al suo titolare. I Carabinieri hanno chiesto di poter analizzare anche il computer che la trentenne, arrivata da Milano per seguire il suo innamorato, usava in ufficio.
Contiene dei segreti? È presto per dirlo. Certo che Teresa aveva mantenuto la password aziendale, significa che non lo utilizzava a scopi privati. Se non per una cartella nominata "Teresa" che contiene due lettere che probabilmente lei stessa aveva scritto per conto di Ragone e la scansione di una busta paga. Nelle lettere il carrista-sollevatore di pesi raccomandava due conoscenti assicurando che avevano le capacità per insegnare attività sportive. In precedenza gli investigatori nella postazione di lavoro della Costanza avevano sequestrato una agenda del 2012, un raccoglitore contenente documentazione della sua precedente attività con un'altra agenzia di assicurazioni a Milano e diversi codici numerici (tipo bancomat o codici di accesso a conti correnti on line).
C.A.
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Il Gazzettino