Dai rifornimenti nell'osteria agli affari in mezzo alla laguna

Dai rifornimenti nell'osteria agli affari in mezzo alla laguna
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VENEZIA In principio lo smercio di droga a Venezia era monopolio naturale della Mala del Brenta di Felice Maniero e dei suoi emissari in laguna. Nessuno straniero, ma nemmeno un estraneo al territorio, si sarebbe sognato di sbarcare a far concorrenza all'organizzazione. E anche tra la mala locale, chi cercava di allargarsi faceva una brutta fine, come i fratelli Rizzi. Ora la situazione è completamente cambiata. E da tempo.

Non è certo la prima volta che viene sgominata un'organizzazione che porta droga a fiumi a Venezia.
Proprio nel marzo di 21 anni fa ci fu la prima grossa operazione recente, con 29 ordinanze di custodia cautelare a carico di un'organizzazione che aveva fatto la propria base nella famosa Hostaria da Zorzi. Erano quasi tutti di Venezia e dintorni e gestivano un enorme traffico di cocaina e droghe, per lo più dal Sudamerica.
Poi, cinque anni dopo, fu la volta dell'operazione Vecchia guardia con un gruppo di sessantenni che si era improvvisato corriere della droga portando la cocaina da Roma a Venezia in treno. All'epoca le intercettazioni fecero sorridere più di qualcuno perché non sempre i personaggi coinvolti riuscivano a districarsi con un gergo, quello della droga che era nuovo per loro.
Nel 2015 ma anche dopo fu la volta della cosiddetta banda dei barchini, un'organizzazione italo - tunisina (per la prima volta gli stranieri erano entrati in forze) che portava a Rialto grosse quantità di droga. I malviventi passavano col barchino in Erbaria, meta prediletta dai giovani e dai meno giovani per l'aperitivo o il drink serale e poi caricavano i clienti (quasi sempre intermediari dello spaccio) per concludere l'affare indisturbati in mezzo alla laguna. Tra gli arrestati della Squadra mobile c'erano sei tunisini e due donne veneziane. Da quella volta, il traffico importante è stato preso dalle bande immigrate, mentre ai locali è stato lasciato il compito della manovalanza, dello spaccio di medio e piccolo cabotaggio.
M.F.
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Il Gazzettino