Dai porti all'energia gli accordi economici già pronti a decollare

Dai porti all'energia gli accordi economici già pronti a decollare
I DOSSIERROMA Dai trasporti alla finanza, dall'energia agli impianti siderurgici. La decina di accordi che saranno firmati oggi a Villa Madama alla presenza del presidente cinese...

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I DOSSIER
ROMA Dai trasporti alla finanza, dall'energia agli impianti siderurgici. La decina di accordi che saranno firmati oggi a Villa Madama alla presenza del presidente cinese Xi Jinping e del premier Giuseppe Conte, a margine della sigla del memorandum tra Italia e Cina, attravesa tutto il sistema industriale italiano. La Cassa depositi e prestit sarà al fianco della Bank of China per emettere 5 miliardi di yuan (circa 700 milioni di euro) di Panda bond, obbligazioni destinate agli investitori istituzionali del celeste impero ma destinati ad imprese italiane che operano in Cina. Danieli, una delle multinazionali tascabili italiane che opera nella siderurgia, annuncerà il suo ingresso in un progetto congiunto del valore di 1,1 miliardi. Ansaldo Energia collaborerà con le industrie cinesi nella produzione di turbine. Snam ed Eni firmeranno accordi, così come Intesa San Paolo, che si è accordata con il governo popolare della città di Qingdao. Anche nei porti, settore d'elezione per il progetto della nuova via della seta, arriveranno degli accordi strategici. Li firmeranno l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico e il commissario straordinario per la ricostruzione di Genova con la cinese Communication Construction Company. Ieri, durante il Business forum che si è tenuto a Palazzo Barberini a Roma, il vice premier Luigi Di Maio, ha sottolineato i traguardi citando Donald Trump: «Anche noi», ha affermato, «diciamo Italia first nelle relazioni commerciali», aggiungendo: «Spiegherò agli americani che non hanno nulla da temere». Wang Yanzhi, numero uno del Silk Road Fund, che si è detto molto soddisfatto degli investimenti in Pirelli e Autostrade. E ha sottolineato che l'Italia «è un Paese che rispetta i contratti». Le minacce di revoca delle concessioni autostradali sono solo un ricordo.

Andrea Bassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino