«Da noi è arrivato un ragazzo che si è licenziato dopo un giorno.

«Da noi è arrivato un ragazzo che si è licenziato dopo un giorno.
«Da noi è arrivato un ragazzo che si è licenziato dopo un giorno. Anzi, dopo 4 ore mi ha comunicato che il lavoro non corrispondeva alle sue aspettative». Stefano Fior è...

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«Da noi è arrivato un ragazzo che si è licenziato dopo un giorno. Anzi, dopo 4 ore mi ha comunicato che il lavoro non corrispondeva alle sue aspettative». Stefano Fior è organizzatore aziendale di CerealVeneta. L'azienda con sede a San Martino di Lupari nell'alta padovana produce da oltre 25 anni farine e semilavorati da cereali, semi e legumi. Per stessa ammissione di Fior, all'interno dei suoi capannoni si lavora con una certa intensità: «Senza ombra di dubbio. Richiediamo un certo ritmo e c'è da fare anche un po' di fatica perché i sacchi da 25 chili vanno sollevati». Nonostante questo, a fronte di una disoccupazione giovanile che, anche in Veneto, ha raggiunto percentuali preoccupanti, si tratta pur sempre di un lavoro regolare e adeguatamente remunerato. Di conseguenza, questa difficoltà nel reclutare il personale dovrebbe far riflettere.

Fior boccia le agenzie interinali e, soprattutto, i Centri per l'impiego. «In passato ho provato ad appoggiarmi al Centro per l'impiego di Cittadella, ma i risultati sono stati praticamente nulli. I tempi di risposta sono stati lunghissimi. Prima di avere un riscontro, abbiamo dovuto attendere più di 3 settimane e abbiamo dovuto fare vari solleciti. Come se non bastasse, la preselezione fatta dal centro è stata assolutamente deludente, con candidati non adatti a svolgere le mansioni di cui avevamo bisogno». «Anche in virtù di questa esperienza, abbiamo deciso di reclutare in proprio i nostri aspiranti collaboratori dice Fior . Per farlo ci siamo affidati ai portali internet che si occupano di offerte di lavoro». Ma anche in questo caso, non sono mancati i problemi. «Buona parte dei candidati in questi siti è di sesso femminile spiega ancora e questo nel nostro caso è un problema perché si tratta di mansioni fisicamente pesanti. Ad ambire a un'assunzione ci sono, poi, molti stranieri. Le candidature di italiani residenti in zona non arrivano, invece, al 15%».
Una situazione che costringe l'ufficio personale della CerealVeneta a un superlavoro per individuare le candidature adatte. «Quello che più ci rammarica è il fatto che, da parte di molti candidati, manchi un investimento motivazionale aggiunge . Per parecchi ragazzi, infatti, iniziare a fare un lavoro o un altro, è la stessa identica cosa. Molto spesso si limitano a provare per capire poi come va. Di certo non è lo spirito giusto per intraprendere un'attività lavorativa. Purtroppo, nei candidati notiamo una superficialità molto marcata».

«A volte, quando abbiamo proprio bisogno, facciamo fare una prova a delle persone a cui, evidentemente, di questo lavoro importava poco racconta ancora Fior . Alcuni abbandonano dopo una settimana». «Purtroppo conclude ci sono delle aspettative troppo elevate create dai social. E, in troppi, s'illudono che esistano lavori senza alcun sacrificio, con remunerazioni molto alte e quindi, quando si scontrano con la realtà, rischiano di prendere una bella botta».
Al. Rod.
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Il Gazzettino