Cvn, trattative con le imprese verso un taglio ridotto al 30%

Cvn, trattative con le imprese verso un taglio ridotto al 30%
LE TRATTATIVEVENEZIA Trattative in corso tra Consorzio Venezia Nuova, Provveditorato e imprese, nella complessa procedura per la «ristrutturazione del debito». Qualche spiraglio...

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LE TRATTATIVE
VENEZIA Trattative in corso tra Consorzio Venezia Nuova, Provveditorato e imprese, nella complessa procedura per la «ristrutturazione del debito». Qualche spiraglio di accordo pare intravedersi, ma la tensione resta alta. Il commissario liquidatore del Cvn, Massimo Miani, come noto, aveva proposto un taglio del 60-70% del credito delle imprese. Ipotesi «irricevibile» - era stato replicato dai più - anche per il rischio di far fallire le imprese più piccole. Ora quel taglio potrebbe essere drasticamente ridimensionato per arrivare ad un 30%. In pratica alle imprese verrebbe pagato il 70% delle fatture pregresse. Una possibilità che passerebbe anche per un accordo tra Cvn e Provveditorato, che con 130 milioni ha la fetta maggiore dei debiti del Consorzio. Quest'ultimo, a sua volta, vanta una serie di riserve e rimborsi non riconosciuti dal Provveditorato, che rientrerebbero dell'accordo. Partita complessa, che vede al lavoro gli avvocati. Ci sono contestazioni anche sulle entità delle fatture delle imprese. L'appuntamento in Tribunale è per il 10 giugno, quando le parti dovrebbero arrivare almeno con una bozza d'accordo. La settimana prossima sarà anche quella della seduta del Cipess, che dovrà sbloccare i 538 milioni per il sistema Mose. L'appuntamento è per l'8 giugno: se l'atteso via libera arriverà, anche le trattative dovrebbero essere più semplici.

Intanto continua a tener banco il tema dei consulenti del Mose e dei loro costi. Tema rilanciato da Report, che nella puntata dell'altro giorno ha rivelato gli anticipi da 277mila euro già incassati dallo Studio Ambrosini per seguire procedura e cause del Cvn; e ricordato anche il costo dell'incarico all'ex amministratore Francesco Ossola, 1.100 euro al giorno, come consulente del commissario straordinario per il Mose Elisabetta Spitz. Ieri proprio l'ente commissariale, in una nota, ha difeso la «bontà della scelta fatta» fornendo alcune spiegazioni. «È opportuno innanzitutto ricordare che l'affidamento è stato conferito l'11 gennaio 2021 al prof. Ossola, già ex amministratore straordinario del Cvn, in forza di una continuità con il ruolo svolto dallo stesso nei cinque anni precedenti, perché dotato delle competenze necessarie, di una profonda e dettagliata conoscenza dell'opera infrastrutturale e perché in possesso dei necessari requisiti, valutati positivamente, a suo tempo, dall'Anac e dal Ministero degli Interni». Un incarico «estremamente complesso e gravoso» che come «responsabile dei lavori e della sicurezza svolge le funzioni di committente, assumendone perciò le responsabilità penali e civili». L'indennità giornaliera di 1.100 euro lordi, poi, è «per 12 ore al giorno (ossia circa 91 euro lordi l'ora) per un massimo di 136 giorni l'anno e, soprattutto, gli è dovuta esclusivamente nelle giornate di presenza nei cantieri. Ciò significa che il suo compenso ammonta a non oltre 149.600 euro. L'onorario da corrispondere, calcolato sui parametri della Tariffa professionale, invece sarebbe potuto essere pari a 2.436.000 euro». (r. br.)
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Il Gazzettino