Cucchi, il Pg Cassazione: medici colpevoli

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Sindaci-sceriffo disarmati sul fronte della lotta alla prostituzione. Nel giro di due settimane a Padova prima una sentenza del Tar contro il ricorso di una lucciola e poi quella di un Giudice di pace su istanza di un cliente, hanno annullato la sanzione di 500 euro comminata in base a due ordinanze, poi inserite nel Regolamento di polizia urbana. In pratica Zanonato nel 2011 e Bitonci nel 2015, per cercare di fermare la colonizzazione di interi quartieri avevano vietato la sosta in luogo pubblico in attegiamento che connoti l'attività di meretricio. Mentre dal punto di vista dei clienti anche il classico «stavo solo chiedendo un'informazione» veniva punito: «La violazione si conferma anche con la sola fermata del veicolo con permanenza a bordo del conducente/ passeggero finalizzata a prendere contatto con il soggetto dedito al meretricio». Insomma bastava abbassare il finestrino ed erano 500 euro di multa. Per Zanonato solo al cliente, per Bitonci anche alle lucciole.

Ebbene i due impianti sono stati smontati. Nel caso della lucciola il Tar ha rilevato un difetto di giurisdizione nelle ordinanze. Mentre il Giudice di pace nel caso del cliente ha annullato la multa e ora si attende la motivazione. «Prima di tutto il mio cliente si è avvicinato alla ragazza a piedi e poi sono saliti in auto. I vigili, in borghese, l'hanno seguito fino a davanti casa e lì lo hanno multato» spiega il suo difensore, avvocato Massimiliano Tognon. «Ma il punto è un altro. I sindaci non hanno nessun potere di creare vere e proprie leggi di ordine pubblico. Un Comune non può legiferare in materia di prostituzione o libertà personali. Semmai lo fa il parlamento. Nessuno può impedirmi di far salire in auto una persona con minigonna e canottiera».

Il Comune sta pensando di fare ricorso alla Corte d'appello, considerando, dice il segretario Lorenzo Traina «i nuovi poteri dati ai sindaci dal decreto Minniti sulla sicurezza». E qui si apre un capitolo interessante. Il daspo urbano, ovvero il potere di allontanamento con ordinanza può toccare anche chi venga considerato indecoroso.
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Il Gazzettino