Cresta al Bingo, cassiere arrestato

Cresta al Bingo, cassiere arrestato
Avrebbe sottratto i soldi dalla cassa, intascandosi secondo l'ipotesi formulata dai carabinieri, 55mila euro in poco più di due mesi, perché divorato dal demone del gioco, che...

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Avrebbe sottratto i soldi dalla cassa, intascandosi secondo l'ipotesi formulata dai carabinieri, 55mila euro in poco più di due mesi, perché divorato dal demone del gioco, che lo portava a spendere più di quanto guadagnasse con il suo lavoro, ironia della sorte, nella Sala Bingo che si trova nell'area commerciale di viale Porta Po, a poca distanza dalla Fattoria. Sarebbe per questo motivo che ha tentato un azzardo, una scommessa che sapeva sarebbe risultata perdente. Perché ammanchi così consistenti, alla fine, non potevano non emergere dai controlli incrociati. Dalle verifiche contabili disposte nella sede friulana dell'azienda è infatti saltata fuori l'anomalia fra le vincite dichiarate, i conti della chiusura cassa e i dati registrati dalle macchine. Così è partita la segnalazione ai carabinieri. Che, subito, hanno accettato «la sfida, avviando un'indagine minuziosa e rimanendo costantemente in contatto con i vertici dell'azienda, in modo da riuscire pizzicare il cassiere infedele con le mani nel sacco. E, dopo alcuni appostamenti a vuoto, all'alba di ieri mattina i militari del Nucleo radiomobile della Compagnia di Rovigo hanno fatto bingo: hanno atteso che il 22enne dipendente chiudesse la sala verso le 3.30 e salisse in auto, poi hanno fatto scattare la perquisizione trovando, nascosti sotto il blocco dello sterzo, 940 euro in contanti.

Per il giovane, L.B. le sue iniziali, è così scattato l'arresto in flagranza. Il meccanismo che avrebbe messo in piedi, così come spiegato dal maggiore Salvatore Gibilisco e dal maresciallo Christian Bacco, prevedeva la falsificazione delle registrazioni delle vincite delle slot machines facendo risultare uscite superiori a quelle effettive in modo da intascarsi la differenza. I fogli contraffatti, che sono stati trovati dagli inquirenti nel cestino della sala, venivano poi caricati online nel "cloud" aziendale dove confluiscono tutti i dati delle giocate. Ma la "cresta" è emersa dagli ulteriori riscontri. E per il 22enne, dipendente a tempo indeterminato, è scattata la denuncia per furto aggravato. Ieri, difeso dall'avvocato Mariagrazia Panin, è comparso davanti al giudice Laura Contini che ha convalidato l'arresto e rinviato all'udienza del 22 luglio senza disporre misure cautelari.
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Il Gazzettino