Avrebbe sottratto i soldi dalla cassa, intascandosi secondo l'ipotesi formulata dai carabinieri, 55mila euro in poco più di due mesi, perché divorato dal demone del gioco, che...
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Per il giovane, L.B. le sue iniziali, è così scattato l'arresto in flagranza. Il meccanismo che avrebbe messo in piedi, così come spiegato dal maggiore Salvatore Gibilisco e dal maresciallo Christian Bacco, prevedeva la falsificazione delle registrazioni delle vincite delle slot machines facendo risultare uscite superiori a quelle effettive in modo da intascarsi la differenza. I fogli contraffatti, che sono stati trovati dagli inquirenti nel cestino della sala, venivano poi caricati online nel "cloud" aziendale dove confluiscono tutti i dati delle giocate. Ma la "cresta" è emersa dagli ulteriori riscontri. E per il 22enne, dipendente a tempo indeterminato, è scattata la denuncia per furto aggravato. Ieri, difeso dall'avvocato Mariagrazia Panin, è comparso davanti al giudice Laura Contini che ha convalidato l'arresto e rinviato all'udienza del 22 luglio senza disporre misure cautelari.
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Il Gazzettino