Covre cacciato: «Non farò ricorso»

Covre cacciato: «Non farò ricorso»
TREVISO - La Lega caccia Giuseppe Covre, per due mandati sindaco di Oderzo, poi parlamentare e icona del Carroccio rampante degli anni Novanta. Il direttivo provinciale ha deciso...

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TREVISO - La Lega caccia Giuseppe Covre, per due mandati sindaco di Oderzo, poi parlamentare e icona del Carroccio rampante degli anni Novanta. Il direttivo provinciale ha deciso di chiederne l'espulsione domenica sera, subito dopo la chiusura delle urne, per punire drasticamente la sua campagna a favore del Sì. Non mi dispiace perdere una figura di questo genere - spiega Dimitri Coin, segretario provinciale - negli ultimi anni non ha mai parlato bene della Lega. Nessuno ti costringe a rimanere in un movimento che non apprezzi. E poi non puoi spacciarti per federalista e votare un riforma che accentra i poteri a Roma. Dal canto suo, Covre resta serafico: Non farò ricorso e non andrò in altri partiti. Mi fermo qui. Questa riforma non è che mi piacesse, ma era un inizio di cambiamento. Mi sarebbe piaciuto che il centrodestra avesse fatto delle proposte per migliorarla, per metterci dentro quel federalismo che non c'era. Ma di federalismo non se ne parla più. Salvini, senza aver mai interpellato la militanza, lo ha tolto. E allora che ci sto a fare in un movimento così? Io rimango legato alla Lega dei sindaci, come quello di Oderzo, di Zaia. Ma mi chiamo fuori da una Lega senza federalismo.

P. C.
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Il Gazzettino