Covid, la Sme premia i dipendenti: «300 euro a testa»

Covid, la Sme premia i dipendenti: «300 euro a testa»
IL BONUSTREVISO Nonostante la complicata situazione sanitaria ed economica generale, i lavoratori dei nove negozi Sme del Triveneto potranno trascorrere il prossimo Natale con un...

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IL BONUS
TREVISO Nonostante la complicata situazione sanitaria ed economica generale, i lavoratori dei nove negozi Sme del Triveneto potranno trascorrere il prossimo Natale con un pizzico di serenità in più: per il migliaio di addetti (un terzo sono donne) della catena specializzata nella vendita di elettrodomestici, mobili, casalinghi e prodotti per il tempo libero, infatti, è in arrivo un premio straordinario Covid da trecento euro ciascuno. Proprio per le ripercussioni della pandemia e delle restrizioni anti-contagio, il commercio sta vivendo un periodo molto difficile: il segmento di prodotti per la casa, secondo diverse rilevazioni, è insieme all'alimentare tra quelli che stanno reggendo meglio. L'iniziativa del bonus si inserisce in una più ampia contrattazione sviluppata in questi anni nel gruppo commerciale con sede a Cessalto, per garantire un welfare integrativo al personale, ed è stata definita grazie all'assistenza di Unascom-Confcommercio e al buon rapporto con le rappresentanze sindacali della Fisascat-Cisl.

LA SCELTA
«La decisione - spiega Paolo Anastasia, direttore delle risorse umane di Sme nasce dalla volontà di compensare, almeno in parte, le perdite subite dalla cassa integrazione nei mesi del primo lockdown ma anche di riconoscere l'impegno dei dipendenti nella riapertura e nell'applicazione di tutte le norme anti-Covid». Aspetti sui quali l'azienda vuole ribadire la massima attenzione: «L'impegno di tutti ci garantisce dei punti vendita sicuri, anche negli orari di maggior afflusso, e una maggior tranquillità da parte dei consumatori che vedono concretamente rispettata la salute collettiva», conferma il manager.
LA STRATEGIA

Per questo sono stati effettuati investimenti in formazione specifica, comunicazione, segnaletica, acquisto di presidi e prodotti, intensificazione delle igienizzazioni. «Questo sottolineano i vertici dell'insegna - significa convivere con il virus, abbiamo cambiato profondamente l'approccio e ridefinito spazi e rapporto con la nostra clientela. Tutti i lavoratori hanno partecipato attivamente a questo processo rigoroso che è diventato, in realtà, un percorso di crescita virtuoso e di evoluzione dei nostri punti vendita». Il gruppo, fondato negli anni 60 del secolo scorso e che fa riferimento alla famiglia Sartorello, conta nove punti vendita tra Veneto e Friuli Venezia Giulia: nella Marca è presente a Susegana e in regione anche a Marcon, Marghera, San Donà e Portogruaro.
M.Zan.
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Il Gazzettino