Covid, ancora un contagio a Casa Serena

Covid, ancora un contagio a Casa Serena
IL BILANCIOPORDENONE Dieci anziani e tre operatori positivi al Covid-19. A Casa Serena è diventata quasi una corsa contro il tempo: nel fortino di via Revedole, quello che...

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IL BILANCIO
PORDENONE Dieci anziani e tre operatori positivi al Covid-19. A Casa Serena è diventata quasi una corsa contro il tempo: nel fortino di via Revedole, quello che sembrava essere inespugnabile, il nuovo coronavirus è entrato e ha colpito, in particolare, il terzo piano, dove sono accolti 34 ospiti, e il piano rialzato dove una donna è risultata positiva al tampone. Il contagio, in questo caso, dovrebbe essere avvenuto nei giorni scorsi quando un operatore del terzo piano, asintomatico, ha cambiato reparto per aiutare un collega in un'operazione che richiedeva la presenza di due persone. Ieri sera i dati erano ancora parziali: all'appello, infatti, mancava il risultato di 70 test. Quelli effettuati su 128 anziani, su 206 complessivamente accolti da Casa Serena, ha fatto emergere una sola nuova positività.

CARICA VIRALE BASSA
«Fortunatamente spiega il direttore generale Giovanni Di Prima la carica virale è bassa. Tutti gli anziani contagiati stanno bene, tranne uno che era già affetto da problemi respiratori pregressi. Tutti, come da protocollo, sono stati trasferiti nel reparto Covid interno alla struttura». Il terzo piano, dov'è scoppiato il focolaio, è isolato dal resto della struttura. Il personale che ci lavora ha un'entrata ed uscita differenziate dal resto della struttura. «Questo chiarisce il direttore per evitare che eventuali nuove positività al Covid-19 possano diffondersi al resto di Casa Serena. Per assicurare un'assistenza continuativa, un'infermiera e un'operatrice socio-sanitaria si sono offerte di restare a dormire nel piano isolato. Sono quindi sempre reperibili».
I NUOVI TEST
Per oggi è atteso l'esito di altri 70 tamponi. «Gli ospiti del secondo piano - sostiene il direttore generale, in base ai risultati dei test ricevuti dal Policlinico San Giorgio - sono negativi. Così come quelli della porzione dedicata agli affetti da Alzheimer. Resta da capire la situazione per metà del primo piano e di quello rialzato». Una situazione, quella di Casa Serena, che anche l'amministrazione comunale sta tenendo sotto controllo. Il sindaco Alessandro Ciriani, intervenuto sabato sera negli studi di Telepordenone, ha confermato che sono stati innalzati i livelli di sicurezza. «Siamo riusciti a proteggere la casa di riposo ha ribadito nel periodo più difficile, quando la pandemia ha seminato morte e decine di contagi. Gli operatori, durante il lockdown, tornavano a casa o stavano in isolamento senza avere contatti con nessuno».
A SAN VITO
Il coronavirus è entrato anche in due scuole a San Vito al Tagliamento. Ieri, con una circolare, Vittorio Borghetto, preside dell'Istituto comprensivo Margherita Hack, ha informato che in due sezioni della scuola dell'infanzia Rodari e in una classe della primaria Marconi si sono verificati tre casi di positività. Si tratterebbe, a questo proposito, di tre fratelli i cui genitori sono risultati anch'essi positivi al tampone. «Il Dipartimento di prevenzione - ha fatto sapere Borghetto - è già intervenuto ed ha disposto le misure di prevenzione necessarie. Sarà mia premura informare genitori e personale scolastico sull'evolversi della situazione».
POCHI TAMPONI IN PROVINCIA

Intanto il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) chiede alla Regione maggiore attenzione alla provincia di Pordenone. «L'ingresso dell'epidemia in Casa Serena, che finora grazie ad una attenta gestione era riuscita ad evitare contagi, conferma purtroppo che l'emergenza covid-19 non è affatto finita - afferma - Poiché permettono di individuare i portatori asintomatici, i tamponi sono un mezzo efficace per contenere la diffusione dell'epidemia. Il Friuli Occidentale, però, dove risiede il 25,7% della popolazione, risulta fanalino di coda per numero di tamponi eseguiti, solo il 13,9% del totale».
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino