«Così si può evitare di "svendere" lo Stadio»

«Così si può evitare di "svendere" lo Stadio»
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UDINE - Se il motivo principale che spinge il Comune ad "assecondare" la richiesta dell'Udinese di "aggiornare" le denominazione dello Stadio sono quei 50 mila euro all'anno per cinque anni che potrebbe incassare, ebbene di altre possibilità per recuperare tale cifra ce se sono. È quanto sostiene la consigliera comunale del M5S Claudia Gallanda in un'interrogazione a risposta scritta sui "criteri delle spese del Comune". In particolare, Gallanda evidenzia come l'assemblea dei soci della società Sistema Sosta e Mobilità (Ssm), partecipata dal Comune con una quota del 60%, abbia approvato all'unanimità nel giugno scorso di autorizzare il Consiglio di amministrazione "ad approvare la seconda perizia di variante per una spesa massima complessiva pari ad euro 700 mila, ivi comprendendo euro 80 mila da destinarsi alla realizzazione di opere artistiche ai sensi della legge 29 luglio 1949 n. 717 e successive norme e circolari attuative". Ebbene, sostiene Gallanda con riferimento a quest'ultima posta, "facendo i cosiddetti conti della serva" il 60% di 80 mila euro corrispondono a 48 mila euro, ovvero quasi l'intera somma che la sponsorizzazione di Dacia allo Stadio potrebbe garantire al Comune. L'alternativa - lascia intendere - si trova senza nemmeno faticare.
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Il Gazzettino