CORTINA - L'idea progettuale del collegamento ferroviario fra Calalzo e Dobbiaco, via Cortina, risale al 1865 e reca la firma dell'ingegner Locatelli. Una storia antica che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La scelta di affrontare la realizzazione dell'opera è del 1905, ma gli eventi bellici trasformano i primi collegamenti a servizi per finalità militari e la fruibilità civile della ferrovia vera e propria è del 1921. Nel 1956, con le Olimpiadi invernali, la linea raggiunge il massimo dello splendore, con picchi di 7 mila transiti al giorno.
Il treno ha un unico binario e molte delle sue fermate sono nei cortili dei maggiori alberghi di Cortina e della valle. Risale però al 1960 un incidente grave, ad Acquabona, dove il treno deraglia e provoca due morti e 27 feriti. Nel 1962 si decide di sostituire la tratta Cortina-Dobbiaco con un bus, due anni dopo la stessa scelta si assume per la tratta Calalzo-Cortina.
Il progetto oggi elaborato dalla Regione Veneto, sulla Calalzo-Cortina, come ha spiegato il presidente, Luca Zaia, ha due varianti. La prima sul vecchio sedime della valle del Boite, sarebbe per il 70% in galleria con una percorrenza di 32 chilometri. L'altra è invece ipotizzata via Auronzo di Cadore, sotto le tre cime di Lavaredo, toccando la quota massima di Cima Banche a 1.523 metri.
La differenza di costi fra la prima soluzione, di 32 km (45 minuti di percorrenza), e la seconda, di 50 (60 minuti di percorrenza), è fra 500 e 700 milioni. I 28 km fra Cortina e Dobbiaco costerebbero altri 500 milioni.
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino