CORDENONS - (m.a.) L'argomento riguarda i migliori amici dell'uomo, i cani, ma di

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CORDENONS - (m.a.) L'argomento riguarda i migliori amici dell'uomo, i cani, ma di amichevole nella querelle tra il Comune e due strutture di accoglienza per animali ce n'è ben poca. A ballare, infatti, sono circa 130 mila euro, che il canile Alberone di San Pietro al Natisone (Ud) ora chiede all'amministrazione Delle Vedove. Si tratta, secondo i richiedenti, di somme mai versate dal Comune di Cordenons a partire dal 2013. L'amministrazione, però, ha affidato la materia ad un legale e ora si procederà ad una prima fase di contrattazione, in quanto l'ente pubblico ritiene di non dovere la somma (o perlomeno non nelle proporzioni quantificate dal privato) al canile Alberone. C'è poi un terzo attore sulla scena: è il Canile di Villotta di Aurora Bozzer, subentrato nella gestione del servizio di custodia dei randagi da quattro anni. Il caso è complesso e nello specifico riguarda nove cani ancora vivi e ad oggi custoditi nel canile udinese. Secondo la normativa allegata all'appalto per la custodia dei randagi, però, questi nove esemplari dovevano essere trasferiti da San Pietro al Natisone (Ud) al Canile di Villotta. Ma i gestori udinesi non hanno mai provveduto allo spostamento, adducendo motivazioni legate a rischi sanitari correlati al trasferimento dei nove cani. Nel frattempo il Comune aveva regolarmente pagato il Canile di Villotta, nuovo gestore del servizio, e non la controparte udinese che ora chiede il conto. «Anche Villotta - spiega però l'assessore Lucia Buna - non ha ottemperato al suo dovere, perché non ha provveduto al recupero dei cani in questione. I soldi ricevuti dal Comune, quindi, dovevano essere trasferiti ad Alberone. Il prossimo passo sarà quello di prendere in esame entrambe le situazioni».

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Il Gazzettino