Coppie gay: il giudice apre la strada

Coppie gay: il giudice apre la strada
Treviso diventa sempre più un caposaldo per chi si batte per i diritti delle coppie omosessuali. Dopo l'annuncio dato dal sindaco Giovanni Manildo di voler trascrivere nel...

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Treviso diventa sempre più un caposaldo per chi si batte per i diritti delle coppie omosessuali. Dopo l'annuncio dato dal sindaco Giovanni Manildo di voler trascrivere nel registro dello Stato Civile il «matrimonio» celebrato in Brasile dei commercianti trevigiani Joe Ferdandes, italo brasiliano, e Franco Fighera, arriva la sentenza del giudice che equipara la coppia di fatto alla famiglia.

Il Tribunale di Treviso, con una sentenza firmata dal giudice Alberto Barbazza, ha riconosciuto a Giuseppe Sinaldi, difeso dall'avvocato Innocenzo D'Angelo, il diritto di tenere in casa propria l'urna contenente le ceneri del suo compagno, Sergio Corazzin, deceduto nel 2011, custodite nel cimitero di San Lazzaro. Da due anni Sinaldi è in contenzioso con il Comune di Treviso, al momento della causa a guida Lega-Pdl, che non intendeva concedergli la custodia dell'urna in quanto non lo considerava né un parente del defunto, né un familiare, nonostante Sinaldi e Corazzin abbiano convissuto per 25 anni. Il giudice ha dato invece ragione a Sinaldi riconoscendo che è «necessario estendere l'interpretazione del termine "familiare" anche al convivente more uxorio». In poche parole anche la coppia omosessuale può considerarsi una famiglia.
La sentenza viene bene accolta da Giovanni Manildo, che questa causa l'ha solo ereditata: «La Magistratura ha tutelato in modo importante i diritti di questa coppia di fatto - dice - il Comune, dal canto suo, ha già fatto quello che doveva realizzando il registro delle coppie di fatto. Quindi questa sentenza è un'esemplificazione degli effetti concreti del registro: la prova della convivenza potrà essere utilizzata per ottenere il riconoscimento dei diritti». Conferma poi l'intenzione di procedere alla trascrizione dell'unione tra Joe e Franco: «Siamo dell'idea che l'unione vada trascritta».
Soddisfatta della sentenza anche l'avvocato Alessandra Del Giudice, che segue il caso della coppia trevigiana in attesa di trascrizione. Così come Joe e Franco, ritiene la sentenza «una decisione giusta» oltre che una spinta verso il riconoscimento delle unioni celebrate all'estero.

Da Roma interviene anche il senatore Udc Antonio De Poli che critica l'idea di una famiglia gay: «Non si può stravolgere il valore della famiglia. La sentenza evidenzia un vuoto normativo e spetta al Parlamento legiferare».(((caliap))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino