ROMA - La manovra Renzi arriva con un po' d'affanno all'appuntamento. Approvata una settimana fa, doveva essere presentata in Parlamento e a Bruxelles entro il 15 Ottobre. Invece...
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Le Regioni intanto si preparano per l'incontro a Palazzo Chigi per riscrivere i tagli (che restano comunque di 4 miliardi). Ma il governatore di Lombardia, Roberto Maroni, avverte: «Se non c'è il testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è inutile discutere». Intanto Matteo Renzi sale al Quirinale. Formalmente l'incontro con Giorgio Napolitano è per illustrare la posizione dell'Italia in vista del prossimo consiglio europeo. Ma in serata palazzo Chigi ammetterà che l'argomento è stato rinviato a un nuovo incontro, e che ieri s'è parlato della manovra.
Fuori protesta Renato Brunetta (Fi), rilevando che a termini scaduti «il testo ancora non esiste», non ha l'avallo della ragioneria e quindi le coperture non ci sono. Protestano anche i M5S parlando di «carnevalata». In serata il Tesoro annuncia che la "bollinatura", cioè il nullaosta di correttezza delle coperture, è prevista per oggi. Anche il Quirinale smorza i toni: c'è grande attenzione e comunque l'esame è del tutto normale. Non ci sarebbe dunque un problema relativo al via libera della ragioneria dello Stato. Anzi, si sottolinea al Colle, il testo contiene «misure importanti per la crescita». E l'esame sarà «attento». Il Quirinale nei giorni scorsi avrebbe comunque sollecitato Renzi sulla necessità di esplicitare meglio le misure e in particolare di specificare il funzionamento del 'bonus mamme' annunciato dal premier. Altro punto di discussione riguarda il rischio europeo. Una 'bocciatura' non viene contemplata come probabile dal Governo (Pier Carlo Padoan ripete da giorni che l'Italia è in regola). Ma chissà se Bruxelles è della stessa idea.
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Il Gazzettino