Coperture, i dubbi della Ue Aumento Iva come garanzia

Coperture, i dubbi della Ue Aumento Iva come garanzia
ROMA - La manovra Renzi arriva con un po' d'affanno all'appuntamento. Approvata una settimana fa, doveva essere presentata in Parlamento e a Bruxelles entro il 15 Ottobre. Invece...

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ROMA - La manovra Renzi arriva con un po' d'affanno all'appuntamento. Approvata una settimana fa, doveva essere presentata in Parlamento e a Bruxelles entro il 15 Ottobre. Invece è approdata solo ieri al Colle in versione bozza, priva ancora della cosiddetta "bollinatura" cioè del nullaosta della ragioneria dello Stato. E Renzi si è trattenuto un'ora e mezzo da Napolitano per spiegare. Il Parlamento attende ancora e l'opposizione s'infuria: «Stiamo discutendo non su un testo di legge ma sulle interviste di Renzi». Né si sa bene quale versione del testo abbia in mano da giorni, per il suo esame, la Commissione Europea, a Bruxelles. L'unica cosa certa, perché lo dice lo stesso commissario Jyrki Katainen, il "falco" finlandese, è che la Commissione Ue ha già chiesto chiarimenti all'Italia. Sulla natura di questi chiarimenti nulla si sa: il Financial Times annuncia «richieste formali» in arrivo oggi per Italia, Francia, Austria, Malta e Slovenia. Il governo italiano accredita l'interpretazione morbida: che tra Roma e Bruxelles sia in corso un negoziato informale. Ma non indolore: la Ue avrebbe chiesto una riduzione dello sforamento dei patti da parte dell'Italia. E ci sarebbe il nodo coperture, che Bruxelles e la Ragioneria considererebbero ballerine. Per garantirle, il governo avrebbe ormai accettato di ricorrere alla famigerata «clausola di salvaguardia»: se le coperture previste si rivelassero insufficienti a consuntivo 2015, dal 2016 scatterebbe un secco aumento dell'Iva: dall'attuale 22 al 24 per cento, poi al 25 nel 2017 e addirittura al 25,5% nel 2018. E anche l'aliquota ridotta Iva del 10% passerebbe prima al 12 e poi al 13%. Di che dire addio alla ripresa dei consumi per decenni.

Le Regioni intanto si preparano per l'incontro a Palazzo Chigi per riscrivere i tagli (che restano comunque di 4 miliardi). Ma il governatore di Lombardia, Roberto Maroni, avverte: «Se non c'è il testo definitivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è inutile discutere». Intanto Matteo Renzi sale al Quirinale. Formalmente l'incontro con Giorgio Napolitano è per illustrare la posizione dell'Italia in vista del prossimo consiglio europeo. Ma in serata palazzo Chigi ammetterà che l'argomento è stato rinviato a un nuovo incontro, e che ieri s'è parlato della manovra.

Fuori protesta Renato Brunetta (Fi), rilevando che a termini scaduti «il testo ancora non esiste», non ha l'avallo della ragioneria e quindi le coperture non ci sono. Protestano anche i M5S parlando di «carnevalata». In serata il Tesoro annuncia che la "bollinatura", cioè il nullaosta di correttezza delle coperture, è prevista per oggi. Anche il Quirinale smorza i toni: c'è grande attenzione e comunque l'esame è del tutto normale. Non ci sarebbe dunque un problema relativo al via libera della ragioneria dello Stato. Anzi, si sottolinea al Colle, il testo contiene «misure importanti per la crescita». E l'esame sarà «attento». Il Quirinale nei giorni scorsi avrebbe comunque sollecitato Renzi sulla necessità di esplicitare meglio le misure e in particolare di specificare il funzionamento del 'bonus mamme' annunciato dal premier. Altro punto di discussione riguarda il rischio europeo. Una 'bocciatura' non viene contemplata come probabile dal Governo (Pier Carlo Padoan ripete da giorni che l'Italia è in regola). Ma chissà se Bruxelles è della stessa idea.
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Il Gazzettino