Coopca, scelti i tre liquidatori sono membri del vecchio Cda

Coopca, scelti i tre liquidatori sono membri del vecchio Cda
All'ultimo giorno utile prima della chiusura estiva, la sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Trieste ha nominato i tre commissari liquidatori della...

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All'ultimo giorno utile prima della chiusura estiva, la sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Trieste ha nominato i tre commissari liquidatori della Cooperativa Carnica, attualmente in concordato preventivo. Si tratta di Giovanni Sgura, Paolo Rizza e Roberto Pittoni, tre dei consiglieri d'amministrazione uscenti (che erano stati cooptati a gennaio scorso, unici attualmente non iscritti nel registro degli indagati).

La decisione è giunta a seguito del ricorso per la nomina del liquidatore avanzata dal presidente del Cda di Coopca, Ermano Collinassi dopo che nell'assemblea generale del 19 luglio i soci avevano votato contro la messa in liquidazione della società. Il tribunale ha attribuito ai liquidatori i poteri di legge, compresi quelli per la redazione dell'inventario (a valore e fisico) per individuare i singoli componenti attivi e passivi del patrimonio. Oltre ai poteri della redazione dei bilanci iniziale e finale di liquidazione e della relazione sull'andamento e sulle prospettive anche temporali della liquidazione.
«Nel dispositivo - spiega l'avvocato Giuseppe Campeis - i giudici hanno chiarito che il Cda "ombra" eletto nel corso dell'assemblea non era legittimato, che quindi i vecchi amministratori hanno agito correttamente in prorogatio e ha sposato dunque le nostre tesi per la nomina dei liquidatori».
Di tutt'altro tenore il commento del portavoce dei soci prestatori, Tommaso Angelillo: «Vedere che i tre liquidatori sono tre membri del Cda uscente ha il sapore dell'ennesima beffa; mi chiedo allora a cosa siano servite tutte le assemblee, a questo punto valuteremo se impugnare la decisione nella speranza che ci sia un giudice che faccia chiarezza; in tutto questo - conclude - assistiamo sconcertati all'assordante silenzio dei massimi vertici della Regione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino